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C’era una volta a Hollywood: un omaggio al Cinema.

Tempo di Lettura: 4 minuti Recensione di Once upon a time in Hollywood, nono film di Quentin Tarantino dal 18 settembre nelle sale cinematografiche

Molto si potrebbe dire riguardo al nuovo film di Quentin Tarantino C’era una volta a Hollywood, ma iniziamo dal principio.

Once upon a time in Hollywood è il nono e forse ultimo film di Tarantino dato che lo stesso regista ha affermato di volersi allontanare forse definitivamente dal mondo cinematografico e volersi dedicare ad altre passioni tra cui sicuramente il teatro.

Il cast è sicuramente ricco di stelle di Hollywood: Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Dakota Fanning ecc.

Andiamo per ordine: di cosa tratta il film?

La storia è la seguente:

Siamo nella Hollywood del 1969 e Leonardo Di Caprio interpreta un attore di western americani Rick Dalton (quasi sempre il cattivo di turno) e ora si trova in un periodo di crisi nella sua vita attoriale e personale. Infatti il mondo cinematografico hollywoodiano tanto rapido nei cambiamenti e duro per altri versi ora non sembra più molto interessato a Rick. Brad Pitt interpreta Cliff Booth, la controfigura del suo amico Rick e fin dall’inizio il suo personaggio è avvolto nel mistero. Furbo, irriverente e a volte arrogante, Cliff si dimostra un buon amico per Rick fin dalla prima inquadratura. I due infatti sono una coppia inseparabile dall’inizio alla fine del film.

Attorno ai nostri due protagonisti e alle loro vicende ne succedono delle altre con altri personaggi come Margot Robbie (Sharon Tate) che interpreta la moglie di Roman Polanski e con l’arrivo degli Hippy la storia prenderà ancora una piega diversa. Le avventure di Sharon si incroceranno con quelle dei due attori di Hollywood in una data fatidica della storia: la cosiddetta strage di Cielo Drive avvenuta per mano della Famiglia di Charles Manson.

Non voglio svelare altro per quanto riguarda la trama e passare al resto.

Quali sono le caratteristiche del film?

Sicuramente le cifre stilistiche di Tarantino si riconoscono fin da subito, anche se questo è un film diverso dai suoi altri, forse si tratta del suo esperimento più complesso e ambizioso di tutti sia per quanto riguarda le tecniche usate che per il livello narrativo, psicologico e metaforico che si cela dietro alla trama e ai personaggi. Tarantino è sicuramente un genio nell’orchestrare e organizzare tutto il lavoro sul set cinematografico nelle varie fasi di produzione del film.

C’era una volta a Hollywood è un film che parla prima di tutto di cinema, un film meta cinematografico, da cui si percepisce come Tarantino ami il cinema e lo elevi a forma d’arte suprema. Continue sono le citazioni e i rimandi alla Hollywood degli anni d’oro e infatti possiamo dire che il film è un continuo omaggio alla Hollywood di quel periodo.

A proposito di cinema, all’interno del film possiamo notare vari esempi di modelli cinematografici :

  • Cinema di serie A: impersonificato da Leonardo Di Caprio (Rick) è il cinema commerciale, quello a cui tutti possono usufruire. Lo stesso Rick nel film infatti rappresenta un attore di film d’azione e western, comprensibile e piacevole per tutti.
  • Cinema di serie B: quello di Brad Pitt (Cliff), un cinema rozzo, volgare e violento simile se non uguale a quello di Tarantino. (sia chiaro non in senso negativo)
  • Cinema d’autore: rappresentato da Roman Polansky, vicino di casa di Rick Dalton che però non si è mai avvicinato a parlare con l’attore western.

Non svoglio svelare qui il finale, ma importantissimo da dire è che Tarantino cambia il finale come fa in altri suoi vecchi film (Bastardi senza gloria). Si tratta infatti di una vera firma stilistica dell’autore di C’era una volta a Hollywood.

Grazie all’intervento di Cliff (Pitt), Rick (Di Caprio) potrà conoscere la compagna di Polansky e avvicinarsi così a quel cinema internazionale che lo consacrerebbe a vera star.

Ecco che grazie al cinema salvifico di Tarantino, al suo finale cambiato e all’intervento di scene splatter, sporche e rozze nel finale, il cinema di Rick Dalton si incontra con quello d’autore di Polanski e si apre così a nuovi orizzonti internazionali.

Il cinema di serie B ha così salvato Rick Dalton dalla decadenza assoluta.

Film assolutamente da vedere e da gustare per tutte le 2h e 40 di durata, molto bella la sceneggiatura, la fotografia e i continui rimandi al cinema. Fantastico, a tratti lento e a tratti più veloce il montaggio di Fred Raskin, vera cifra tecnica e stilistica de film. E’ proprio il caso di dire che è il montaggio che costruisce il film, inizialmente infatti la pellicola durava circa 5 ore, poi col lavoro di tagli e di montaggio si è arrivati alla durata attuale.

Nulla da dire sulla bravura immensa di Brad Pitt e Leonardo Di Caprio che reggono il film come fossero davvero stuntman e attore principale, ognuno di loro è necessario all’altro e nessuno dei due funziona senza l’altro.

Margot Robbie si regge da sola e basta un suo primo piano a farci avere subito l’attenzione, sarà la sua grande bellezza mista alla sua profonda e vera bravura. Tarantino la prende con se e la fa crescere insieme al film, esperimento ben riuscito!

C’era una volta a Hollywood è un film che scorre nonostante in alcuni tratti risulti più lento, non è subito di facile comprensione in quanto si tratta di un prodotto di grande ambizione, ma anche l’occhio più inesperto può apprezzarlo fin da subito.

Scheda del film:

Titolo: C’era una volta a Hollywood (Once upon a time in Hollywood)

Regista: Quentin Tarantino

Cast: Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Al Pacino, Margot Robbie, Dakota Fanning ecc

Voto: 8

Cera una volta a Hollywood.
Fonte foto:
https://www.eventiculturalimagazine.com/cinema/once-upon-time-hollywood-le-prime-reazioni-cannes/

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Tag: , Ultima modifica: 19 Settembre 2019
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