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Clint Eastwood si trasforma in un “corriere” particolare nel suo 88° film

Scritto da Benedetta liguori

The Mule”(titolo originale), è un film drammatico diretto da Clint Eastwood che a 88 anni gira e produce il suo 63° film da attore, uscito in Italia il 7 febbraio 2019 e distribuito da Warner Bros Italia. La pellicola è tratta da un articolo del New York times, e il protagonista è Earl Stone, interpretato da Clint Eastwood. Coltivatore e appassionato di fiori, gira il mondo per lavoro facendosi apprezzare nell’ambiente ma odiare in famiglia. Infatti, a causa dei suoi numerosi viaggi, Earl perde le tappe più importanti della vita di sua figlia e anche l’infanzia della nipote. Problemi economici dopo anni lo costringono chiudere la sua attività, e senza un posto in cui andare l’ormai anziano protagonista tenta di tornare in famiglia, ritrovando ovviamente porte chiuse. L’incontro con la nipote, l’unica a non odiarlo, però sancisce un cambiamento della vita di Earl. Infatti, al brunch del suo matrimonio, egli conosce un ragazzo, che visto le abilità dell’anziano alla guida e il suo essere totalmente insospettabile, gli propone una consegna particolare. Il protagonista accetta, ignaro di ciò che gli spetta, e nel giro di poco tempo diventa Tata, il più importante corriere di droga, capace di trasportare anche 300 kg in un solo viaggio. La storia prosegue parallelamente alla vita dell’agente Colin Bates, interpretato dal bravissimo Bradley Cooper, incaricato per arrestare il corriere e con lui tutti i colpevoli. La trama è ben articolata, il film scorre e seppur sia drammatico a tratti fa sorridere. Il rapporto che Earl ha con gli scagnozzi è molto dolce, loro lo accolgono sempre con gioia, raccontandogli anche dettagli di vita privata. Clint Eastwood superbo nella recitazione e nella direzione di un film molto complicato come questo. La fotografia è interessante come anche la scelta delle colonne sonore che sono in tema con il luogo in cui è ambientata la storia. Un film che fa sorridere e piangere, con un vero e unico messaggio finale: l’invito a non pensare solo al lavoro ma a dedicarsi in primo luogo alla famiglia e ai rapporti umani.

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Tag: Ultima modifica: 10 Luglio 2019
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