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Doctor Sleep: recensione del film evento

Tempo di Lettura: 2 minuti Recensione di Doctor Sleep, sequel di Shining, tratto dal romanzo di Stephen King, diretto da Mike Flanagan con Ewan McGregor e Rebecca Ferguson.

Recensione a cura di Lorenzo Celesti

Il nome di Stephen King continua ad essere presente sugli schermi cinematografici da ormai molto tempo, sin dal lontano 1976 con ‘Carrie- Lo sguardo di Satana’ diretto da Brian De Palma. Un anno cruciale è stato certamente il 1980 quando Stanley Kubrick prese la regia dell’adattamento cinematografico di Shining, film divenuto ormai un cult movie ed entrato a far parte della storia del cinema horror.

E’ a partire da queste premesse che si può parlare del tanto atteso sequel Doctor Sleep, distribuito nelle sale italiane a partire dal 31 ottobre 2019. La pellicola diretta, scritta e montata da Mike Flanagan, narra la storia di un Dan Torrence, ormai divenuto adulto , che combatte contro l’alcolismo e i suoi terribili ricordi di infanzia legati all’Overlook Hotel. La luccicanza, termine con il quale definisce i suoi poteri psichici, lo lega ad altre persone come lui e questo lo porterà a fare i conti con il passato.

Il film si apre con alcune scene di Shining, come quella del triciclo nei corridoi, rigirate da Flanagan nella stessa identica maniera del maestro Stanley Kubrick. Questo porta sin da subito all’inevitabile paragone con il suo predecessore, nonostante inizialmente il regista cerchi di distaccarsene provando a dare una propria identità alla pellicola. Ma tutto però sa di già visto, con elementi narrativi che non apportano nulla di originale al genere e che tralasciano quel senso di mistero che avrebbe potuto essere un elemento su cui poter puntare.

Tutto scorre sin troppo chiaro ed il regista sembra voler molte volte riprendere elementi canonici di Shining per poter catturare l’attenzione degli spettatori che tanto hanno amato la pellicola. La strada perseguita da Flanagan non fa altro che incombere nel rischio più grande che questo film potesse avere, ossia il paragone con l’opera di Kubrick.

Tutta la parte finale ambientata nell’Overlook Hotel, per quanto possa far emergere un senso di nostalgia, risulta essere un susseguirsi di scene girate con gli stessi identici movimenti di macchina da presa e con le medesime inquadrature che Kubrick utilizzò per il suo Shining. Un copia e incolla dunque che non riesce a conferire una propria anima di appartenenza e che risulta essere il passo falso per una pellicola che si rinchiude in un turbinio di “omaggi” senza cuore.

Ewan McGregor, nonostante la sua bravura attoriale indiscutibile, risente molto della scarsa caratterizzazione conferita alla scrittura del suo personaggio. Rimane molto sulla scia dell’anonimo, in assenza di veri e propri punti di esplosione per il suo Dan Torrence.

Doctor Sleep è quindi l’occasione sprecata che Mike Flanagan avrebbe potuto gestire in maniera del tutto differente cercando di trovare una propria e personale via, piuttosto che volgere lo sguardo al passato.

Voto: 5

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Tag: , Ultima modifica: 2 Novembre 2019
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