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Gigi Proietti: l’arte e la romanità da oggi più vuote senza di lui

Gigi Proietti. Photo credit by "La Repubblica"

 

E’ morto all’alba di oggi, 2 novembre 2020 l’attore, regista, conduttore televisivo e doppiatore romano Gigi Proietti, all’anagrafe registrato con il suo vero nome Luigi Proietti. Nato il 2 novembre del 1940 sembra quasi una delle sue tante barzellette che il Maestro ci abbia lasciato 80 anni dopo proprio nel giorno del suo compleanno. Gigi non era solo tutto questo, ma è stato anche un cantante, direttore artistico e insegnante di dizione e recitazione teatrale e cinematografica. Proietti era uno di quegli artisti a tutto tondo che dall’inizio degli anni Sessanta comincia la sua carriera senza mai smettere arricchendosi sempre di più come uomo di teatro e non solo.

Gli inizi della carriera di Gigi Proietti

Dopo aver conseguito il diploma di liceo classico presso il Liceo Ginnasio Statale “Augusto” a Roma, Proietti si iscrive all’Università di Roma La Sapienza presso la facoltà di Giurisprudenza che però abbandonerà a soli sei mesi dalla laurea. Da sempre appassionato di musica, inizierà ad esibirsi con la sua chitarra o il pianoforte come cantante in locali, feste ed in seguito nei night club più famosi della Roma degli anni 60. Inizialmente non interessato al Teatro,  cambierà idea e si iscriverà da lì a poco al Centro Teatro Ateneo finché nel 1963 arriva a dirigere il suo primo spettacolo d’avanguardia intitolato “Can can degli italiani”. Dal 1964 condivide i primi veri palchi con personalità importanti come Andrea Camilleri e il primo ruolo di Proietti arriva con la rappresentazione “Gli uccelli” di Aristofane, spettacolo diretto da Giuseppe Di Martino. Dal 1968 avverrà la vera scesa di Proietti come attore teatrale interpretando vari ruoli da protagonista in spettacoli messi in scena dall’illustre Teatro Stabile dell’Aquila.

I suoi successi maggiori

Riassumere i successi artistici di Gigi Proietti sarebbe un’impresa infinita, ma di certo possiamo ricordarne alcuni rimasti alla storia:

Cosa rappresenta Gigi Proietti

Il grande maestro Gigi Proietti è stato uno degli ultimi grandi artisti italiani, a partire da personaggi comici come Vittorio Gassman a finire con l’immenso Alberto Sordi. Con la morte del maestro, oggi si segna davvero una linea tra passato e futuro sia in campo teatrale che cinematografico. Gigi Proietti era un uomo di Teatro e che per tutta la sua vita si è donato al teatro e all’arte teatrale, il teatro era il suo mondo, il suo luogo di protezione e la sua via di fuga.  L’attore romano rappresenta inoltre la romanità, quella vera, sincera, schietta, diretta, ironica che oggi forse riesce ad esprimere ancora a pieno l’attore romano  Carlo Verdone nei suoi film e nel suo modo d’essere e di recitare. Gigi è stato un grande professionista, l’esempio di come lo studio, la gavetta, la fatica e la formazione possano essere ancora oggi gli unici modi per riuscire ad arrivare in alto. Prima di tutto ciò sicuramente Gigi Proietti è stato un vero uomo, buono, divertente, simpatico, amico e maestro di chi davvero ha saputo in questi anni meritarsi la sua stima e il suo affetto. Fa riflettere certamente che proprio in questo difficile anno 2020, dopo la nuova chiusura di cinema e teatri e della forte crisi dell’intero settore artistico, l’attore romano abbia deciso di lasciare questo nostro strano mondo. Chissà se da lassù non potrà aiutare noi tutti e l’arte a risollevarsi e a trovare di nuovo la strada per brillare. Ci mancherai Gigi, ci sentiremo tutti più soli senza di te, fai buon viaggio.

Alcuni suoi sketch comici qui:

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