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Joker: un film psicologico

Tempo di Lettura: 3 minuti Articolo sul film “Joker” di Todd Phillips con Jaquin Phoenix in uscita dal 3 ottobre nelle sale cinematografiche. Vincitore del Leone D’Oro a Venezia.

In uscita il prossimo 3 ottobre nelle sale italiane, Joker è un film diretto da Todd Phillips con un cast d’eccellenza composto da: Joaquin Phoenix (Joker), Robert De Niro, Zazie Beetz e Frances Conroy.

Il film vanta già un grande riconoscimento: il Leone D’Oro a Venezia 2019 come miglior film.

Già infatti si vocifera molto sulla sua possibilità di vittoria agli Oscar 2020 e su un’eventuale candidatura a Joaquin Phoenix come miglior attore.                                                                                                                                        Acclamatissimo dalla critica, infatti Joker sembra già volare alto e conquistare i cuori delle persone.

In attesa dell’uscita del film, possiamo analizzare il trailer:

Protagonista indiscusso del trailer è Arthur Fleck, interpretato dal nostro Phoenix e fin dall’inizio si possono osservare i primi piani dell’attore e veniamo subito colpiti da un particolare non indifferente: gli occhi verdi di Arthur che però brillano di una luce assai debole, come se qualcuno li stesse spegnendo.

Siamo infatti davanti ad una situazione misteriosa e densa di tristezza: Arthur conduce una vita qualunque, e solo e nessuno sembra notarlo.

Gira per la città in metro tutto solo e alla domanda della sua psicologa su che pensieri ha avuto recentemente, lui risponde così: “Lei non mi ascolta, sono soltano negativi i miei pensieri.”

Ecco che si apre un prima e dopo, ora lo spettatore si identifica con Arthur e all’improvviso la sua tragedia diventa la tragedia di tutti noi, la sua solitudine diventa la nostra e la sua storia è ormai inevitabilmente nostra.

Da qui si apre tutto un altro scenario e la visione di vita di Arthur sembra cambiare: adesso siamo davanti ad un uomo che è stufo della sua vita e vuole cambiare, vuole essere notato dalle persone ed essere finalmente rispettato. Ecco che Arthur si inventa un ruolo e comincia ad indossare una nuova maschera da clown tutta colorata per nascondere il grigiore della sua vita, una maschera che difficilmente riuscirà a togliersi.

 Arthur diventa Joker e comincia a prendersi la vita che voleva e la sua tragedia sembra diventare così una commedia dai mille colori e pian piano sarà proprio lui a non poter fare più a meno di Joker.

Siamo in un caso detto “meta-personaggio”, cioè il personaggio nel personaggio. Arthur, uomo insoddisfatto e deluso dalla sua vita si mette la maschera del burlone, del clown, una travestimento a metà tra l’umorismo e il terrore.

Quindi il film si può definire psicologico, infatti il regista Philips ha affermato che al contrario del film Il cavaliere oscuro del 2008 con Heath Ledger, lui ora si vuole concentrare sul prima e interrogarsi su come un uomo come Arthur possa diventare il cattivo per eccellenza, senza mai giudicarlo ma solo raccontando le varie fasi psicologiche che lo hanno portato a compiere questa scelta.

Tutti ci siamo sentiti soli almeno in un momento della nostra vita e come ci siamo rialzati?

Joker è la storia di una solitudine che ha portato a scelta sbagliate, a strade che non dovevano mai essere intraprese. Ma una volta arrivati a questo punto, non si torna più indietro e Joker non scenderà più da questo treno.

A livello di tecniche cinematografiche, già dal trailer possiamo notarne alcune:

-Uso della soggettiva per far identificare lo spettatore con lo sguardo del protagonista.

-Uso della luce ben mirato e utilizzato in modo psicologico: la luce è buia quando Artur sprofonda nella tristezza più assoluta, un faro si accende quando una tv accesa manda una trasmissione in cui si esibiscono dei comici e dei personaggi dal mondo dello spettacolo e diventa sempre più scura quando Joker comincia a muoversi di notte e a mettere in atto ciò che ha in mente.      

Caratterizzazione psicologica e fisica del personaggio di Artur/Joker: un personaggio dinamico che ha il suo punto di forza nella mimica facciale e corporea del bravissimo Joaquin Phoenix.

Determinazione del genere: siamo costantemente in bilico tra vari generi, passiamo da quello drammatico, al poliziesco, al triller… siamo davanti quindi ad un mix di generi che rendono il film ancora più curioso e misterioso.

-Presenza della Tv come nuovo mezzo di comunicazione molto potente che manipola gli occhi e l’animo di Arthur facendolo avvicinare a Joker.

-La Televisione quindi se non utilizzata nel modo corretto, ha il potere di disorientarci e mandarci sulla cattiva strada.

Per ora, possiamo soffermarci su questi aspetti psicologici e stilistici in attesa di vedere Joker al cinema e darne un giudizio completo.

Joker.
Fonte foto: hdqwalls.com
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Tag: , Ultima modifica: 23 Settembre 2019
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