Avete presente quelle storie talmente belle e profonde che alla fine sono destinate a restarvi nel cuore e a rimanerci a lungo? Beh, ecco la Dea Fortuna di Ferzan Özpetek è una di queste: una storia di cui si sentiva gran necessità da tempo, una storia che tratta il tema dei rapporti umani in modo così delicato, ironico ed emotivo che ha il potere di risvegliare nell’animo dello spettatore quella sensibilità ed emozione che a causa del mondo frenetico in cui tutti viviamo ci si è dimenticati di poter provare.
La Dea Fortuna è un film di Ferzan Özpetek del 2019, il suo cast è prevalentemente italiano, formato da: Edoardo Leo e Stefano Accorsi nei ruoli rispettivamente di Alessandro e Arturo, una coppia gay che sta insieme da circa quindici anni ed ora si trova di fronte a una forte crisi, Jasmine Trinca che interpreta Annamaria l’amica di una vita di Alessandro (Leo) e dai due traspare subito il grande affetto che li unisce fin dalla prima inquadratura. Da questo trio si regge poi tutto il film coordinato poi dai gesti, dalle parole e dagli atteggiamenti dei due bambini, figli di Annamaria: Martina (Sara Ciocca) e Alessandro (Edoardo Brandi) che tirano le fila di un intreccio emotivo variegato e complesso e si snodano tra le vicende di Arturo, Alessandro e quelle della madre Annamaria.
Come accade spesso in Özpetek , l’arrivo a casa di Annamaria durante una festa, farà iniziare la vera vicenda e darà l’avvio all’azione scenica. Annamaria porterà con sé oltre che i suoi figli, anche una tempesta emotiva ed esistenziale che cambierà le sorti dei protagonisti principali e di altri personaggi a loro correlati.
La Dea Fortuna è un film che prima di tutto tratta l’amore in tutte le sue sfaccettature: l’amore di una madre per i propri figli, l’amore di Arturo per Alessandro e viceversa, che sottolineiamo ci sono sempre l’uno per l’altro, l’amore dei bambini per la loro cara madre ma anche per i loro nuovi amici gay che li accolgono in casa senza mai farli sentire persi ed infine alla base di tutto troviamo l’amore incondizionato dei nostri personaggi nei confronti della vita.
Si tratta infatti di un attaccamento alla vita che si percepisce soprattutto nella storia di Annamaria trattata con estrema delicatezza, nei film di Özpetek la vita è sempre considerata sacra e un dono inestimabile e anche qui non si fa eccezione. A ricordarci di tutto questo troviamo alla fine della pellicola una delle colonne sonore intitolata proprio Che vita Meravigliosa cantata e interpretata in modo davvero convincente da Diodato, una delle penne più interessanti degli ultimi anni in Italia.
C’è da dire che La Dea Fortuna non esisterebbe senza la magistrale interpretazione che Edoardo Leo e Stefano Accorsi donano al film: dai loro sguardi, dai loro occhi, dalle loro movenze e atteggiamenti prende vita così una narrazione filmica che li vede protagonisti di una storia complessa, gioiosa e triste allo stesso tempo ma che sicuramente è una storia d’amore a 360 gradi.
Nonostante i numerosi ostacoli che la vita gli pone davanti, Arturo e Alessandro non si lasciano mai davvero e sanno di poter contare sempre l’uno sull’altro. Non è forse questo l’amore infatti? Esserci sempre anche e soprattutto quando il mondo sembra crollarci addosso? Questa è la domanda che il regista pone allo spettatore attraverso la storia d’amore interpretata da Leo e Accorsi dove trova spazio anche la vicenda della loro amica Annamaria la quale non verrà mai abbandonata dai due.
Martina e Alessandro, i bambini, avranno un ruolo fondamentale e anche loro saranno sempre presenti fino all’ultima inquadratura. Sono due anime ancora fanciullesche che però subiscono dei drammi e quindi sono costretti a diventare grandi davvero troppo presto. Martina mostra un carattere estroverso, caparbio e determinato celando però uno spirito dolce e ancora legato al mondo dell’infanzia, mentre il fratello Alessandro è decisamente ancora troppo piccolo e inesperto per poter affrontare la vita nella sua pienezza.
A livello registico e stilistico, molte sono le caratteristiche che si ripetono all’interno della pellicola: una regia che si apre con la sua prima misteriosa inquadratura che fa rimanere tutti subito incollati allo schermo, un inizio vorticoso con una macchina da presa che si muove con movimenti veloci se non addirittura frenetici e che dal generale arriva ad inquadrare il particolare e quindi i dettagli di questa prima inquadratura.
Frequenti inoltre sono le ellissi temporali che danno al film un ritmo veloce e mai noioso, nonostante infatti il film non tratti tematiche d’azione ci troviamo davanti ad una vicenda che scorre molto fluidamente. Le ellissi hanno inoltre il potere di far distaccare lo spettatore dalle singole inquadrature per poi poter passare alle successive in modo lucido. Bellissimi e pieni di significato sono i numerosi primi piani fatti a Edoardo Leo e Stefano Accorsi in scene dove le parole non hanno bisogno di esprimersi, sono i loro sguardi infatti a dire tutto, anche l’inesprimibile. Questo dona alla regia un senso di poesia unico e magico.
Le ambientazioni sono varie, tra le più belle sicuramente troviamo il mare della Sicilia che dona al film quella nostalgia e bellezza di cui aveva bisogno. Inoltre la realtà che Özpetek. vuole far vedere è quella quotidiana dove di primaria importanza sono i gesti d’affetto, il lavoro che si fa ogni giorno per poter vivere e gli oggetti che si usano per cucinare, studiare, lavorare, ordinare ecc. La sceneggiatura è molto ben tracciata ed ogni personaggio ha una sua caratterizzazione psicologica e fisica ben precisa e che lo rende unico e inimitabile. Non si può non citare la bellezza di Luna Diamante, colonna sonora centratissima cantata eccellentemente da Mina e Ivano Fossati.
Altro tratto da notare è l’ironia con cui si snodano le vicende principali dei personaggi, tutto è visto sempre in chiave ironica e la risata dello spettatore è una risata sempre pensata, ragionata e mai scontata. L’ironia insieme anche alle numerose ellissi temporali creano così un effetto di straniamento che distacca lo spettatore dal dramma della storia e lo rende libero di muoversi all’interno della narrazione come meglio crede. Malinconia, tristezza, gioia, riflessione, poesia e amore sono solo alcune delle sensazioni che vengono fuori da un film così ben fatto e strutturato come la dea fortuna.
“La dea fortuna è un segreto, un tocco magico, come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi e lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te”
Scheda del film:
Titolo: La Dea Fortuna
Regia: Ferzan Özpetek.
Genere: Commedia
Voto: 9
Trailer: