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Un magistrale Pierfrancesco Favino interpreta Craxi nei suoi ultimi anni di vita.

Tempo di Lettura: 4 minuti Pierfrancesco Favino è Craxi nel film Hammamet diretto da Gianni Amelio. Al cinema dal 9 gennaio, è un film crudo sulla decadenza di uno degli uomini politici Italiani più controversi

Conferenza Stampa Hammamet. Credit by: Hai sentito che musica

Le impressioni che nascono dopo la visione di un film come Hammamet sono decisamente contrastanti. Entrati in sala ci si aspetta un film su uno dei politici più controversi, discussi e dimenticati degli ultimi anni: Bettino Craxi.

Mentre le luci si abbassano in sala si delinea sempre di più l’immagine di ciò che si pensa verrà mostrato in quella sala. Dopo pochi minuti è chiaro che non sarà esattamente quella la trama che verrà snocciolata nelle oltre due ore di film.

La storia che il regista Gianni Amelio vuole raccontare è si quella di Craxi, ma degli ultimi 6-7 mesi della sua vita. L’intero focus del film è l’agonia del Presidente che lascia la politica, lascia la vita e va verso la morte.

La pesantezza fisica di Craxi, i suoi movimenti e la sua prossemica sono in tutto e per tutto co-protagoniste nel film riuscendo ad intrecciare quella che sembra essere da subito la trama e lo scheletro di tutta la narrazione: Il poema epico.

Gli ingrediente ci sono tutti. In primis dalla scelta dei tre ruoli fondamentali intorno ai quali ruota tutta la narrazione:

La struttura narrativa è esattamente quella rappresentata: una piramide con al centro il personaggio e l’uomo Craxi sorretto dalle due classiche figure epiche: l’eroe e l’antagonista, entrambi fondamentali nel viaggio del protagonista. Per sottolineare ancora di più il ruolo dei due soggetti, il regista sceglie di cambiare il nome della figlia da Stefania ad Anita (moglie di Garibaldi eroe amato dal Presidente) e per antagonista sceglie un personaggio del tutto inventato, Fausto, il figlio di un suo amico, uno dei direttori del partito. Integerrimo, una “mosca bianca” che ha tolto alla famiglia pur di seguire la politica. Da un personaggio del genere non può non nascere l’antagonista di tutta la storia.

Nel poema epico che narra gli ultimi mesi di vita del presidente, il re da salvare viene sorretto dalla figlia e dal personaggio misterioso , una sorta di Deus Ex Machina che ha quasi una funzione salvifica per Craxi, di espiazione. A lui affiderà le sue memorie più oscure.

Il tema dell’epica si ritrova anche nel trattare le figure che ruotano intorno al presidente non con i loro nomi ben noti, ma chiamandoli con gli epiteti di ciò che rappresentano: Il Giudice, Il Tesoriere del partito. Il non-nominare bensì sottintendere conferisce ancora di più la gravità al poema che si sta rappresentando e la volontà del regista di non fare cronaca, ma avere uno sguardo più alto.

Conferenza Stampa Hammamet. Credit by: Hai sentito che musica
Conferenza Stampa Hammamet. Credit by: Hai sentito che musica

Durante il film ritorna inevitabilmente il passato del Presidente, anche in un eremo come Hammamet dove lui non è salvo, ma coltiva e cova i suoi rancori, i rimpianti e i desideri. E’ un uomo lacerato fino all’autodistruzione che va consapevolmente verso la morte, verso il compimento del suo destino, come in tutti i poemi epici che si rispettino. Craxi sta pagando per le sue colpe, ma soprattutto è vittima di se stesso. L’orgoglio e la presunzione di essere nel giusto è uno degli elementi che ha portato il Presidente a quella fine. Craxi non è né un latitante né un esule, è un re decaduto.

Il ruolo di Craxi è strettamente legato a quello della figlia, Anita (Stefania nella realtà), alla quale arriva il dolore arrecato al padre prima che a lui stesso, alter ego del Re, che la ama e la rispetta pur contrastandola. Lui sa quanto lei sia fondamentale nella sua vita, nonostante il ruolo di PATER FAMILIAS che lui stesso ha deciso di interpretare lo porta sempre ad una condizione di superiorità non mentale, bensì di ruolo. Il presidente la vuole proteggere, benchè sia evidente da subito come sia lei a proteggere e accudire lui.

Il ruolo dell’antagonista diventa necessario per completare il quadro. Si tratta probabilmente del personaggio (inventato) più simbolico di tutto il film, il figlio di un uomo che in vita ha sempre voluto bene a Craxi e lo ha messo in guardia da quello che sarebbe stato il su futuro fino quasi a sembrare paranoico. Il ragazzo, dal nome Fausto, vuole chiarezza e non ha mai interrogato il padre su tanti quesiti che lo tormentano. Lo fa ora interrogando il suo padre putativo, Craxi. Emblematico lo scontro finale tra i due che sembra quasi un duello.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’immensa bravura di Pierfrancesco Favino. Attore di una bravura straordinaria, in questa interpretazione fa sparire se stesso sottoponendosi a ben 5 ore di trucco al giorno per dare vita ad un Craxi reale: nella voce, nei gesti, ma soprattutto nei silenzi. Favino è un attore da Oscar, non si può aggiungere altro. Lo aspettiamo nel ruolo della figlia di Camillo Benso Conte di Cavour.

https://www.youtube.com/watch?v=hKM-H0sp_28
Trailer del film Hammamet regia di Gianni Amelio con Piefrancesco Favino

Difficile trarre delle conclusioni, difficile riuscire a dare un giudizio. Il film inizialmente può sembrare un’occasione mancata per realizzare un focus reale sulla Prima Repubblica. Uno spaccato di quell’Italia poteva realmente avere un fine educativo e di memoria, una memoria storica e politica che si rischia di perdere.

Cambiando la prospettiva però ci si rende conto che il film non ha come obiettivo quello di descrivere l’Italia degli anni ’70, bensì quello di raccontare la decadenza di un uomo che fu controverso e cadde piegato dalla sua stessa immagine.

Il film non vuole dare risposte, piuttosto si pone delle domande.

Un compito ardue dunque, a vent’anni dalla morte di Craxi si rispolvera un pezzo di storia Italiana che sembra dimenticata, come se nessuno avesse il coraggio o non volesse prendersi l’onere di parlarne. Un film che fa riflettere e che dolorosamente pone luce su una piaga della politica italiana. Sicuramente la nostra Italia merita una politica migliore, oggi come allora. Non siamo stati ancora in grado di dargliela.

https://www.youtube.com/watch?v=g6_My-bI9-s
Pierfrancesco Favino e Gianni Amelio alla conferenza Stampa del film Hammamet
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Tag: , , , , , , Ultima modifica: 4 Luglio 2020
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