È terminata poche ore fa la prima di uno dei film italiani più attesi dell’anno: La Dea Fortuna. Uscirà nelle sale cinematografiche il 19 Dicembre ed è pronto a regalare numeri molto importanti. Al termine della proiezione in anteprima, il cast (Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Jasmine Trinca, Sara Ciocca, Edoardo Brandi, Barbara Alberti, Serra Yilmaz,
Cristina Bugatty, Filippo Nigro, Pia Lanciotti) hanno preso parte alla conferenza stampa.
Conferenza Stampa
Una storia d’amore molto diversa da quelle che spesso viviamo al cinema, una storia che non racconta di un inizio o di una fine di una relazione, ma che parla forse di un sentimento ancor più profondo e forse pronto a ricominciare, In che modo è nata questa storia?
L’idea è nata da una telefonata di mia cognata due anni fa. Quindi ho tratto ispirazione da una storia vera. Per quanto riguarda la storia d’amore, nel cinema si racconta sempre o quasi sempre il primo incontro tra persone dello stesso sesso, e mai la fine (o quasi) del rapporto, questo lato mi interessava molto. Dopo tanti anni di convivenza o di matrimonio, il rapporto irrimediabilmente cambia, e questa non è una cosa valida solo per le coppie con lo stesso sesso, ma una cosa che accomuna tutti.
Questi sono ruoli irrinunciabili per la carriera di un attore, cosa hanno aggiunto umanamente al vostro bagaglio già sostanzioso?
Edoardo Leo: Moltissimo, ricordo ancora la sensazione di quando ho chiuso la sceneggiatura. A questo punto della mia carriera, penso che interpretare questo personggio sia stato un grande onore, in quanto c’è stato un’investimento emotivo enorme.
Stefano Accorsi: Dopo aver letto il copione, sono rimasto molto coinvolto da questa storia. Ho avuto l’onore di trovare ciò che ho già trovato nei copioni di Ferzan, ovvero la capacità di raccontare una storia unica che però ha a che fare con la vita di tutti noi. Sia i suoi copioni che i suoi film, mi arrivano dritto al cuore, da attore e da spettatore. Inoltre, adare sul set con Ferzan è un esperienza unica, lui non crea un set, ma assedia un intero quartiere, e questa è una caratteristica del suo lavoro che amo molto. Infine, ciò che amo di più del suo lavoro, è che non sai mai quello che accadrà. Puoi avere un idea della scena, ma finchè non l’hai girata non sai mai cosa succederà realmente.
Ferzan, il tuo cinema è capace di toccare le corde dello spettatore, e in questo film in particolare pare che la musica ti aiuti molto.
Ogni tanto do retta alle persone che mi dicono “Ah, usi troppa musica”, in qualche mio film ho cercato di trattenermi, ma in questo non l’ho fatto. Sono stato molto libero di aggiungere musica senza restrizioni. Diodato ad esempio è arrivato all’improvviso. Quando ho ascoltato questa canzone”che vita meravigliosa“, dopo 20 secondi ho stoppato il mio collaboratore e ho capito che andava bene. o stesso vale per Il palazzo dove è stato ambientato il film, l’ho deciso in pochissimo tempo, perchè mi è entrato nel cuore.
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