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Festa del cinema di Roma- L’anima vista da qui: il film documentario su Vent’anni di musica dei Negramaro

Tempo di Lettura: 3 minuti L’anima vista da qui, Film sui Vent’anni dei Negramaro, è stato davvero toccante. Dal 15 novembre sarà disponibile su Raiplay. Qui La nostra recensione.

Negramaro - Credit by: Wikitesti

La verità è che quando una bella storia è raccontata riesce sempre a trovare la strada per arrivare al grande pubblico. Può volerci più tempo, perché una realtà onesta ci mette più tempo ad arrivare, ma arriva sempre dove vuole arrivare. Ed è questo il caso dei Negramaro.

I Negramaro non portano solo un film con la concreta realtà di chi è riuscito a realizzare un proprio sogno. I Negramaro riescono a raccontare quello che sono stati e che saranno attraverso l’amore, attraverso il bene che si vogliono.

Già dalle prime immagini del film documentario realizzato da Gianluca Grandinetti. si evince questa loro unione. Il nome del film completa l’opera, L’anima vista da qui, non poteva esserci nominativo più consono.

Sono sei giovani musicisti quando si appropriano in modo del tutto illecito della cantina del padre di Danilo Tasco per renderla la loro prima sala prove. L’immagine di loro sei che “ristrutturano” quella cantina con le loro mani è assolutamente evocativa. Si perchè, a posteriori, possiamo dire che scavando in quella pietra in Puglia, non stavano solo dando concretezza alla loro necessità di fare musica, ma stavano trovando loro stessi. Stavano trovando una famiglia.

Quando Giuliano Sangiorgi piange commosso dopo la visione del film, l’unica frase che riesce a pronunciare salendo sul palco è “I Negramaro sono la mia famiglia“. In questo momento ci si rende realmente conto di quanto tutto questo sia reale e sia vero.

E’ interessante soffermarsi un minuto in più su questo termine, lealtà, poiché è una parola che al giorno d’oggi non solo non va più di moda, ma è quasi stata dimenticato in favore di altri ideali quali il successo, la moda, le hit. Loro forse non volevano neanche raccontare della loro musica, ma volevano raccontare di loro stessi.

Si poiché dopo che in una famiglia, perchè questa è a tutti gli effetti una famiglia, accade un qualcosa di realmente drammatico come è stata la malattia di Lele (Emanuele Spedicato, colpito da un’emorragia celebrale nel settembre 2018), cambia qualcosa. Ci si rende conto di quanto quella famiglia così importante e fondamentale sia in realtà così estremamente fragile.

Fragile poiché l’uomo è fragile, ed essendo l’uomo fragile può cadere. Semplicemente può non esserci più. E questo cambia la visione della realtà.

ma quello che traspare in ogni frangente di questo docu-film è l’amore. Proprio questo questo grandissimo affetto, questa grandissima lealtà cha tenuto unite queste sei persone per 20 anni, nonostante le difficoltà. Nonostante la malattia.

Ecco un’altra parola fondamentale. Difficoltà. Da sottolineare come le difficoltà non vengano raccontate nel documentario perchè è sottinteso che in 20 anni di vita insieme, come in tutti i matrimoni e in tutte le unioni, le difficoltà ci siano e tante. Magari a volte si pensa addirittura di non farcela insieme, che forse sarebbe più facile andare da soli. Ognuno per la propria strada.

Ma in quei momenti di difficoltà, che ci si rende conto del fatto che da soli potrebbe essere si più facile, ma non sarebbe lo stesso. Non sarebbe lo stesso poiché non si avrebbe qualcuno con cui correre. Qualcuno con cui combattere.

Quello che i Negramaro hanno insegnato con questo documentario è che è importante realizzare i propri sogni nella vita, è importante trovare il proprio posto in questa vita. Ma è soprattutto fondamentale trovare le persone con cui essere in quel posto.

Questo è un messaggio fondamentale in una società fortemente individualista in cui sembra che l’unico modo per arrivare sia ESSERE PIU’ FURBI. Loro sono stati persone vere, che hanno combattuto insieme per raggiungere ciò che hanno. Ed è visibile che sia stato un combattimento leale, dai loro occhi. Dalle loro lacrime che scendono. Ancora grati di una vita che gli ha dato tanto.

Guardando il documentario si rimane assolutamente rapiti dalle riprese dei concerti. Questo poiché traspare la bellezza del loro animo che si vede dal palco, la bellezza di una famiglia che ha sempre creduto l’un l’altro.

A volte l’amore può superare barriere e distanze, e questa è una storia d’amore e in questo caso l’amore ce l’ha fatta.

Conclusioni su questo documentario? Il messaggio più grande che lascia questo film è sicuramente la lealtà, la coerenze e la bellezza di rimanere ciò che si è nonostante tutto. E talvolta il nonostante tutto può essere davvero difficile da scalare e molto insidioso. Ma si può rimanere leali.

E’ importante credere in quel che si fa, ma ancora più credere in chi ci è affianco e ci spalleggia, e spalleggiarlo a nostra volta.

Ringraziamo i Negramaro per questa immensa lezione di umiltà, di bellezza e di amore che hanno voluto regalarci in 41 minuti di documentario. Ne avevamo tutti bisogno.

Il Film documentario, L’anima vista da qui, sarà disponibile da venerdì 15 novembre su RaiPlay.

Titolo: L’anima vista da qui

Regia: Gianluca Grandinetti

Cast: La famiglia Negramaro. Alessandro Borghi come voce narrante.

Genere: Documentario

Voto: 8,5

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Tag: , , , , Ultima modifica: 26 Ottobre 2019
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