Scritto da Maria Vittoria Guaraldi
Un tenore applaudito come una star del cinema in tutto il mondo. Due occhi che brillano e un grande sorriso genuino e buono come un piatto di tortellini. Questo e molto altro è stato Luciano Pavarotti, il più celebre tenore italiano dopo Caruso.
La sua vita inizia a Modena. Il padre fa il fornaio ma coltiva una passione per il canto tanto da essere membro della Corale Gioacchino Rossini. Proprio grazie al padre – che gli trasmette i primi rudimenti inserendolo nella Corale – vince una competizione canora in Galles al festival di Llagollen.
Da lì abbandona il progetto di esercitare la professione di professore per intraprendere gli studi di canto con Arrigo Pola e Ettore Campogalliani. Dal debutto nel ruolo di Rodolfo ne La bohème di Puccini al Teatro Municipale di Reggio Emillia, diretto dal Maestro Francesco Molinari Pradelli, fino ai grandi successi in tutto il mondo grazie alla sua voce potente e limpida e alla sua grande personalità.
Pavarotti non è rimasto nel mondo dei teatri ma si è spinto oltre: ha coniugato la lirica con il pop, duettando con le grandi star del calibro di Celine Dion, gli U2, Maraya Carey, James Brown e molti altri. Molto importante anche la sua attività benefica a favore di bambini vittime di guerra e di malattie e di Londra colpita da una tempesta che sradicò molti alberi.
Con il suo sorriso, il suo carisma, il suo immenso talento e l’amore per la buona cucina emiliana ha conquistato tutti, compresa Lady Diana che assisteva emozionata e grondante di pioggia al concerto all’Hyde Park a Londra.
Grazie alle interviste dei suoi familiari – dalla prima moglie Adua Veroni alle figlie Lorenza, Cristina e Giuliana- e dei suoi più stretti collaboratori, Ron Howard ci racconta la storia di un grande uomo che non ha mai perso l’ottimismo e la fiducia nella vita, lui che rischiò di morire a 12 anni per il tetano. È stato applaudito come una star del cinema in ogni angolo del mondo e la sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto.
Una delle sue ultime esibizioni è stata il 7 Luglio 1990 con uno straordinario concerto alle Terme di Caracalla davanti a seimila persone. Si è esibito con i grandi tenori José Carreras e Placido Domingo con un repertorio lirico e non solo. Il documentario si conclude con Nessun dorma che parla di un principe che non teme la dura prova che lo attende a affronta il destino a testa alta. Pavarotti l’ha fatto ogni giorno e ha vinto.