Written by 16:24 Decamerone di Hai sentito che musica

Sliding Doors – la vita come sarebbe stata se…

Tempo di Lettura: 3 minuti Per Il Decamerone di oggi affrontiamo il tema delle sliding doors. Come sarebbe stata la nostra vita se? Scopritelo insieme alla nostra protagonista.

Sliding Doors

Mai come quel periodo capii quanto la vita sia realmente uno sliding doors. Sarei dovuta partire per l’America la mattina dopo. Avevo paura, una paura unita ad un’adrenalina mai provata prima. Era una calda mattina di agosto e aspettavo quel momento da tutto l’anno.

Un anno fatto di duro lavoro, di rinunce e di studio. Tanto studio. Tanti test da presentare, documenti, la richiesta per la borsa di studio. Mi ricordo quando preparai tutto quella notte di febbraio mi sembrava di impazzire. Mi pulsava la testa dopo non aver dormito per quasi 24 ore nella speranza di riuscire a caricare tutti i documenti in tempo. E alla fine riuscii nell’impresa.

Ci tenevo e ci credevo, sapevo di avere le carte in regola per meritare l’ammissione alla Columbia di New York e volevo la borsa di studio che mi avrebbe permesso di vivere non gravando sui miei genitori. Quando arrivò la lettera di conferma dell’ammissione feci la strada di corsa con tutto il fiato che avevo in corpo per comunicare la notizia a mia madre nel più breve tempo possibile. Mi sembrava un sogno. Da lì partì un altro iter burocratico per riuscire a consegnare tutti gli ultimi documenti entro la deadline.

Iniziai a programmare il viaggio qualche settimana dopo: comprai il biglietto, confermai la casa e inizia a proiettarmi con la mia vita lì, lontano da tutti in quella nuova città. Se me lo avessero detto solo a settembre non ci avrei creduto, stava andando letteralmente tutto male. Una storia che non funzionava più, litigi con le mie amiche, la solitudine. Ma la vita è fatta di Sliding Doors e io decisi di afferra la mia. Quando tocchi il fondo puoi fare una sola cosa: rialzarti. E dopo nottate passate a non dormire, a piangere e a chiedermi il perchè di tutto decisi di rialzarmi. Non poteva finire tutto così, tra tante lacrime e tristezza. Dovevo trovare un modo per andare avanti. E il modo arrivò.

Conobbi questo professore della Columbia che venne a fare lezione per un periodo nella nostra università. Iniziai a seguire i suoi corsi e l’idea di continuare il secondo anno nel Suo dipartimento a New York sembrò del tutto naturale per lui. “Hai ottime capacità, conosco il tuo impegno. Dovresti proprio venire da me a New York”. Era un’occasione che non potevo farmi scappare.

Quando anche l’ultimo documento venne consegnato andai dal mio professore di riferimento all’università per sincerarmi che fosse tutto ok, mi sembrava pazzesco quello che stava succedendo. Io, proprio io stavo riuscendo a realizzare i miei sogni. Mi fermai a guardare il Colosseo dalla terrazza di fronte per 20 minuti. Come amavo la mia città, pensare di lasciarla per un anno mi faceva male al cuore. Ma sapevo che era la cosa giusta da fare, per me e anche per lei. Per tornare più forte e riuscire a crearmi la mia identità.

Finiì di fare le valigie a fine luglio e mi concessi due settimane al mare prima di partire con la mia famiglia e i miei amici. Volevo fare incetta di affetto, di sorrisi, di risate, di abbracci e di amore. Perchè dovevo arrivare carica e loro erano gli unici che potevano darmi quella carica. La mattina della partenza erano tutti (o quasi) lì, a Fiumicino per salutarmi e augurarmi il meglio. Tra poche ore sarei stata sola a New York senza sapere cosa sarebbe successo.  Mi sembrava un sogno dal quale non mi ero mai svegliata.

La malinconia nel salutare tutti fu tanta, ma l’amore e i legami sono talmente forti che sapevo avrei ritrovato tutti lì al mio ritorno. Io ci sarei sempre stata per ognuno di loro.

Appena l’aereo decollò iniziai a piangere, quello che stava accadendo mi sembrava surreale. Surrela e bellissimo allo stesso tempo. Arrivai a New York dopo un lungo volo e il sole caldo e umido della città mi accolsero come un abbraccio che mi scaldava la pelle e il cuore. Ero li pronta a scrivere la mia storia e sinceramente non vedevo l’ora.

Avete già letto la nostra ultima storia del Decamerone? Qui il link

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Ultima modifica: 17 Marzo 2020
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