Written by 13:41 Chiacchiere cantautorali

Chiacchiere cantautorali – Giulia Pratelli

Come e quando è nata la tua passione per la musica?

Non mi ricordo il momento preciso, in un certo senso c’è sempre stata, ricordo di quando ascoltavo i dischi da piccola e immaginavo di avere un microfono.

Cosa ascoltavi?

Cose molto diverse, il mio primo album è stato quello delle spices Girl come tutte le bambine degli anni 90′. Però ascoltavo anche de andrè e de gregori, i dischi dei queen, l’opera di puccini che da buoni toscani abbiamo sempre ascoltato.

Quando hai iniziato ad approcciarti alla scrittura?

Quello un po’ più tardi, verso i 18 anni. In realtà già alle scuole medie scrivevo, ma più che altro per divertimento, per passare il tempo. Il primo pezzo che ho scritto davvero con l’intenzione di farlo è stato un brano in inglese con cui mi presentai ad un concorso ottenendo il premio della critica. Poi ho iniziato a scrivere in italiano abbandonando l’inglese e non mi pento della scelta.

Com’è stato scrivere in inglese?

Più semplice, non essendo la mia vera lingua, non mi faccio tutti i problemi che mi faccio in italiano dove invece conosciamo il pesodi ogni parola e questo può farci paura. Il momento in cui si impara a giocare un po’ di più con l’italiano è tutta un’altra storia.

Mi parli un po’ dell’album?

Questo disco, Tutto bene, è arrivato dopo un momento particolare, dove non sapevo se farlo o meno, grazie anche all’aiuto di Zibba sono molto contenta di averlo fatto.

Questa collaborazione per te è stata molto importante

Si, nonostante lui non abbia scritto nessuna canzone, per me è stato un punto di riferimento, e io sono sempre stata molto affezionata ai punti di riferimento. Mi ha aiutato a tirare fuori cose che non sapevo di avere, inoltre ha dato con gli arrangiamenti un vestito alle mie canzoni, facendole anche risaltare.

Come mai hai scelto di inserire una cover, Vento d’èstate all’interno dell’album?

Volevamo inserire un a cover perchè venendo dal percorso di musica in camera volevamo ringraziarla perchè mi ha portato fortuna, è stata una delle cose che mi ha sempre spinta ad andare avanti, quando poi ci siamo trovati difronte la scelta del brano ci siamo fatti tante domande e poi la prima cosa che ci era venuta in mente era la giusta, è la canzone che rappresenta un mondo musicale alla quale sono legata e anche ad artisti che stimo molto e ascolto sempre, abbiamo voluto fare un omaggio a loro e a quel cantautorato italiano più che fare una cover, infatti l’arrangiameno è molto diverso.

Hai mai pensato di fare l’autrice?

Ci ho pensato e ci sto provando, trovo sia un mondo ancora sconosciuto ma molto bello, conosci molta gente, e in pèiù dev’essere un’emozione particolare ascoltare una tua canzone “indossata” da un’altra

Ti è mai capitato nel tuo percorso didover cantare una canzone in un momento dove non volevi assolutamente cantarla?

Assolutamente, però alla fine quando sei sul palco diventa tutto diverso perchè non dipende solo da te ma anche dagli altri, ti lasci andare e ti senti libero di dire cose che magari prima non volevi dire. Penso inoltre che a volte ci complichiamo la vita da soli, cioè quando tu pubblichi una cosa, quella, anche se personale, diventa di tutti, e quindi dobbiamo fare i conti con questa cosa che da una parte è bellissima e dall’altra ci mette in crisi. Però è comunque un bel modo per rivivere certe cose in modo diverso, vederle in un’altra prospettiva e superarle.

(Visited 33 times, 1 visits today)
Ultima modifica: 10 Luglio 2019
Chiudi