intervista di Benedetta Liguori
Oggi a raccontarsi e Bucha, giovane musicista a cavallo tra il rap e il cantautorato, tipico di chi ha tanto da dire ma allo stesso tempo non rinuncia alla bellezza della melodia. Vi consiglio di leggere l’intervista e di ascoltare il suo primo album “Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre” perché merita davvero, poi non dite che non vi abbiamo avvertito!
Come nasce il tuo progetto musicale?
Mi sono avvicinato alla musica quattro o cinque anni fa. Venivo dalla scrittura di alcuni racconti quindi più dalle parole, dai testi più che dalla musica. Successivamente ho conosciuto dei ragazzi che facevano rap, e ho iniziato con le battle di freestyle per poi scrivere i primi testi mettendoli su musica. Sono partito da strumentali americani come un classico clichè del rap italiano per poi evolvermi anche con dei produttori che potessero aiutarmi a cercare sonorità adatte a me.
Tu sei in equilibio tra il mondo cantautorale e quello rap, come fai a mantenerlo?
Lo mantengo perchè non è forzato, perchè fa parte di me. Il rap per me è sempre stato un ottimo mezzo perchè in questo modo puoi dire tante cose in un tempo ristretto, però per me le melodie sono tutto. Mi basta anche una linea melodica per tirare fuori un testo, per esprimere ciò che la melodia mi ispira. Io sono un ibrido, mi sento un po’ a cavallo fra queste due cose ma fa parte di me, è un procedimento del tutto naturale.
Parlami del tuo primo album, Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre. Cosa vuoi trasmettere a chi lo ascolta?
Questo disco alla base ha la necessità, il bisogno fisico di dire “ciao, esisto anche io” quindi di proporre la mia visione della musica, di ciò che penso, la mia quotidianità il mio vissuto, nel modo più diretto possibile.
Ho letto che rivoluzione è un brano alla quale tu sei particolarmente legato, come mai?
C’è il solito clichè che tutte le canzoni sono come figli, ed è così, però c’è sempre quello che in qualche modo è il tuo figlio preferito, anche se i genitori non lo ammettono mai. In Rivoluzione vedo la versione migliore di me in questo periodo.
A cosa stai lavorando in questo momento?
Adesso siamo tornati in studio per le prove del tour, che partirà alla fine dell’estate e coprirà anche l’autunno. Non ti nego che ho già iniziato a scrivere qualcosa, ma per adesso ci concentriamo sul disco, sull’uscita del prossimo singolo e del videoclip. Non vedo l’ora di andare a suonare in giro il più possibile, e raccogliere tutto quello che questo periodo mi porterà, in un nuovo progetto.