Scritto da Benedetta Liguori
Il 28 giugno è uscito l’album di esordio di Pezzopane, nove storie probabili di vita quotidiana vissuta tra le quattro mura di un monolocale milanese. Continuate a leggere l’intervista per scoprire il suo mondo artistico!
Raccontaci di come e quando è nato il tuo progetto musicale
L’idea di fare questo disco è nata in un periodo in cui vivevo a Milano. Ho vissuto lì per un po’ di tempo, in un monolocale, e il tempo trascorso in solitudine mi ha permesso di creare delle cose, che in parte sono finite nell’album.
Hai deciso di intitolare il tuo lavoro “storie da monolocale” perché sono nate tutte in quel contesto?
Esattamente, sia per questa motivazione che per la voglia di voler raggruppare queste canzoni un po’ diverse tra loro, per ciò che raccontano e per lo stile, in un contesto ampio, quindi come se fossero ognuna una storia di un abitante diverso di un condominio o un monolocale.
Quando scrivi solitamente attingi dai tuoi vissuti oppure ti lasci ispirare anche da altre cose?
Dovrei dire che prendo spunto da altre cose, ma spesso lo faccio per giustificarmi rispetto al mio vissuto.
C’è un pezzo che ha “aperto” il disco?
Il primo pezzo che ho scritto è stato anche il mio ultimo singolo, ovvero caffeina non amour. Questo è stato il pezzo che è uscito più facilmente. Però all’interno del disco vi è il mio monolocale che contestualizza il progetto
Il tuo album è uscito il 28 giugno, pochi giorni fa. Su cosa ti concentrerai adesso?
Al momento sto programmando una serie di date con un’ agenzia di Booking soprattutto per quanto riguarda l’autunno/inverno.
