Si terrà giovedì 10 ottobre all’Auditorium della Conciliazione di Roma dalle ore 20:00 la serata finale del Contest Play! Storie che Cantano, il contest musicale online dedicato alle donne con tumore al seno metastatico. I 5 finalisti, Matteo Arpe, Gloria Galassi, Luca Ricozzi, Rebecca Pecoriello, Cristiano Turrini, porteranno sul palco i brani inediti completamenti scritti e interpretati da loro e ispirati alle storie dei pazienti.
Madrina della serata musicale e testimonial del Contest Noemi. Lei stessa si esibirà in questa serata musicale con altre star della musica nazionale: Enrico Nigiotti, Francesco Sarcina, Roy Paci, Diodato e Bianca Atzei.
In occasione della conferenza stampa dell’evento tenutasi venerdì 4 ottobre a Roma, abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Noemi per parlare di questa iniziativa.
Vi lasciamo alla nostra intervista che, ci sentiamo di dire, avere un peso specifico davvero elevato per il tema trattato.
Ringraziamo Noemi per la disponibilità e per l’impegno che ha dimostrato riporre in un tema così delicato e ancora forse poco trattato. Perché sconfiggere il tumore è una lotta che tutti insieme possiamo e dobbiamo affrontare. Per le nostre nonne, le nostre mamme, le nostre zie, cugine e amiche. Ma prima di tutto per noi stesse.
Noemi tu sei un’artista che canta spesso di donne. Oggi sei stata chiamata a fare la madrina per un evento che ha, al centro, la vita di donne colpite dal cancro al seno metastatico. Come è stato mettere a servizio la tua musica per una tematica così importante?
Io sono molto contenta che venga usato il linguaggio della musica soprattutto per temi così importante. Si tratta di un linguaggio diretto che non può fallire la sua missione. Come tutte le cose va usato bene, ma io in particolare nella mia musica tratto tanto di donne. Devo dire che la cosa bella è che molti uomini scrivono bene di noi donne, ci sono degli autori pazzeschi. Io sono molto contenta di essere qui perché la realtà del cancro al seno metastatico non è una realtà che coinvolge solo le donne che vivono questa malattia, ma anche le famiglie delle donne. E’ un effetto domino importante.
Voi avete indetto un contest per giovani artisti, Play-storie che cantano, il cui obiettivo era proprio quello di scrivere canzoni il cui tema fosse il cancro al seno metastatico.
Si esatto, spero che le persone di cui parliamo nelle canzoni si ritrovino in questi pezzi. Sarebbe la nostra più grande vittoria.
Che consiglio daresti per la loro carriera futura ai giovani talenti che hanno partecipano a questo contest?
Un consiglio è di continuare sempre a scrivere. Io li ringrazio davvero di aver colto al volo questa occasione perché è una bella sfida. Il mio consiglio è cantare per più persone possibili. Il contatto con gli altri in questo mestiere è fondamentale, assolutamente fondamentale.
20 anni di Race for the Cure ci hanno insegnato la parola prevenzione, con questa vostra iniziativa possiamo iniziare a parlare di condivisione?
Assolutamente si. Di condivisione e di inclusione. Sicuramente dopo il grande successo di quella che è la prevenzione, è importante dare voce anche a quella parte di donne che vivono una situazione di tumore al seno differente. Anche loro hanno bisogno di essere accolte e incluse in una dinamica sociale. Sono contenta di questo: che oltre alla questione dell’inclusione ci sia la riscoperta di una realtà che era rimasta un po’ in ombra.
In questa iniziativa ti vedremo anche correre!
Magari! Posso fare da allenatrice motivazionale a bordo campo e tenere il tempo! Nel dubbio canto!
Elisabetta Zazza di Nuove Proposte: Oggi abbiamo parlato tanto di storie e di vita di donne. Il 25 novembre ci sarà la giornata contro la violenza sulle donne. Cosa manca ancora all’Italia sotto questo punto di vista?
Manca davvero tanto. Purtroppo parlano le statistiche che non cennano a scendere. Siamo in una fase in cui dovremmo davvero rieducare i giovani. Quello che mi colpisce è che spesso sono i ragazzi a compiere questi gesti. La violenza sulle donne non coinvolge solo realtà con persone che hanno delle mancanze a livello culturale dovute al fatto che sono cresciute in periodo storici differenti dal nostro, ma si tratta di gente che ha 20-25 anni. Questo davvero è inaccettabile. Bisognerebbe inserire all’interno della scuola un’educazione civica per questi giovani uomini dove insegnare loro che le loro compagne di classe, amiche e fidanzate hanno i loro stessi diritti e vanno rispettate. Questo mi sembra assurdo che non ci sia. Come deve esserci l’insegnamento alla res pubblica, all’educazione civica, bisognerebbe esserci un’educazione verso il genere femminile. A maggior ragione oggi che ci troviamo davanti a tanti generi differenti, vengono fatti pride in tutto il mondo. E’ importante educare ad una sensibilità maggiore. Questo è fondamentale ancor di più in Italia che è la culla della civiltà.
Prima hai citato autori uomini che sono molto vicini al mondo delle donne e lo sanno descrivere molto bene. Forse è il caso che anche gli uomini e l’opinione pubblica maschile si metta in campo per questo tema?
Devo dire di si. Io rimasi molto impressionata quando Fiorella Mannoia mi disse “Io rimarrò colpita quando gli uomini organizzeranno un concerto per le donne”.
Elisabetta Zazza di Nuove Proposte: Riguardo i tuoi progetti futuri: hai nuove canzoni o album in cantiere?
Io sto provinando delle canzoni e sto scrivendo, però sono in un momento della mia vita in cui sono conclusi i miei 10 anni di carriera. Sto riordinando un po’ le idee perché vorrei rinnovare quello che è stato il mio percorso fino ad ora. Sto studiando!
Vi ricordiamo che l’ingresso al concerto è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Basta solo registrarsi all’evento.
Link per la registrazione all’evento:
https://www.proformatcomunicazione.it/prenotazione-play/
Intervista ed iniziativa bellissima.
Credo fermamente nella prevenzione e spero tanto che la ricerca faccia un passo importante anche su quei casi dove purtroppo non si è riusciti a prevenire questa malattia.
Faccio un augurio grande a tutte quelle donne che oggi stanno combattendo contro questo male.
Un tenero abbraccio a mia moglie che mi guarda dal cielo.