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Intervista ad Andrea Perrotta, cantautore e musicista di grande spessore

Andrea Perrotta è un bravissimo e talentuosissimo cantautore e musicista che ha all’attivo tanti anni di esperienze e di studio. I suoi lavori sono arrivati anche in Giappone dove hanno riscosso grande successo, si tratta davvero di un artista con una grande personalità clettica e versatile. Non perdete la sua intervista qui!

Intervista ad Andrea Perrotta

Andrea tu sei un musicista preparato con molto studio alle spalle. Ti va di raccontarci chi è oggi Andrea e qual è stato il tuo percorso compiuto fin ora nel mondo della musica? 

Oggi potrei definirmi un musicista cantautore che vuole tenere ancora vivo il rock progressivo italiano, ma il mio percorso musicale parte da molto lontano visto che sono un “ragazzo” nato nel 1973.                  Ho sempre subito il fascino di uno strumento musicale sin dai primi anni di vita.                                    Impazzivo per le percussioni, non facevo altro che battere il tempo su ogni oggetto, cosa che faccio ancora oggi, per buona pace di chi mi sta vicino. Le mie prime note sono state emesse con una tastiera della Gem all’età di sette anni, ho passato intere giornate della mia infanzia ad imparare i primi accordi e scale stregato da quello strumento. Poi, da adolescente, mi sono innamorato della chitarra che è stata una passione molto forte. Ho iniziato a studiare la chitarra diverse ore al giorno come autodidatta, aggiungendo allo studio anche delle lezioni settimanali. Da lì a poco sono entrato a far parte delle prime band con le quali mi sono poi esibito live in teatri e feste di quartiere. Visto che al tempo ero l’unico ad avere la faccia tosta di cantare, spesso ero la voce ed il frontman del gruppo.                                                  Poi ho iniziato a lavorare nel campo dell’informatica verso la fine degli anni 90. Nel modo lavorativo ho conosciuto molti colleghi musicisti con i quali collaboro ancora oggi. È un mestiere, quello dell’informatico, che chiaramente mi piace, ma sarebbe stato fantastico vivere di sola musica. Questo lungo percorso, tra tastiere e chitarre, mi ha poi riportato alla mia passione più forte, quella per le percussioni. Nei primi anni 2000 ho cominciato a studiare intensamente la batteria con i maestri Daniele Giovannoni e Derek Wilson. Per farla breve, ho cambiato nuovamente ruolo, sono entrato come batterista in diverse cover band, suonando nei più noti locali della capitale. Insomma, la mia dimensione principale è sempre stata quella di esibirmi dal vivo con le band, ma allo stesso tempo sentivo comunque l’esigenza di comporre brani inediti. Nel 2013 ho ripreso a studiare pianoforte con il maestro Danilo Blaiotta. Negli ultimi quindici anni ho composto molti brani dallo stile principalmente “progressive” che, tuttavia, finivano regolarmente in un “cassetto” per mancanza di tempo. Poi nel 2021 sono riuscito finalmente a dare vita al progetto “Irresistibili Distanze” con il quale ho trovato una nuova dimensione, quella di cantautore e musicista progressive. 

Ti va di raccontarci come è nato il tuo album “Irresistibile Distanze”, quali sono i temi e gli stili musicali più importanti di questo tuo lavoro? 

L’idea di pubblicare concretamente un album solista prende vita qualche anno fa, forse parliamo del 2018. Avevo deciso che le mie composizioni inedite meritassero di uscire fuori da quel “cassetto”.  

Di solito quando compongo, mi porto un pochino più avanti rispetto ad una semplice idea, registro un vero e proprio demo, questo anche grazie alla possibilità di suonare diversi strumenti. Così tra i vari demo ho scelto quelli che erano già a buon punto, iniziando a curare ogni aspetto per renderli definitivi, nel 2020 è arrivata la pandemia. Ho voluto esorcizzare questo stato di inquietudine e di confinamento forzato, dandomi come obiettivo quello di completare l’opera. Ero talmente determinato che spesso mi ritrovavo a lavorare sui pezzi anche a notte fonda nel silenzio surreale della città. 

In seguito ho pensato: “la musica è condivisione”, quindi ho chiesto ad alcuni amici musicisti di contribuire al progetto. In sostanza ho tolto le tracce che avevo registrato in passato, sostituendole con le loro performance, il tutto a distanza visto che eravamo in lockdown. Inizialmente pensavo a qualche collaborazione, poi alla fine ho avuto la fortuna di avere sul mio album ben dodici musicisti. Vorrei ringraziarli nuovamente per il loro contributo, sono, Alessandra Paletta ai cori; Mauro Cavioli, Andrea Graziani e Marco Fusco al basso; Daniele Caruso, Gianluca Malafronte, Andrea Sisani, Diego Gangale e Alex Massari alla chitarra; Alessandro Tomei al sax; Andrea Di Santo ai sintetizzatori e Georges Pascal Marchese all’arrangiamento archi. Ne approfitto per segnalarti che sul mio canale YouTube ho anche pubblicato una serie intitolata “Making of” che mostra la fase realizzativa con le varie collaborazioni.   Una volta terminato il missaggio e l’artwork di copertina, ho mandato il tutto in stampa con l’obiettivo far uscire l’album il 1 maggio 2021, non solo in formato CD ma anche su tutti gli store digitali            . Questa è la genesi del mio album di debutto “Irresistibili Distanze”, un album con testi in italiano dallo stile prevalentemente progressive rock.  

Nel disco affronto diverse tematiche che tuttavia hanno comunque una sorta di filo conduttore. Ci sono temi sociali come in “Game Over”, una denuncia al consumismo sfrenato, alla capacità dell’essere umano di esaurire senza freno ogni risorsa del pianeta, oppure le “Irresistibili Distanze” che la tecnologia e gli smartphone ci costringono ad avere, una vera e propria droga. Ci sono anche brani introspettivi e riflessivi, come “Rendezvous” che, attraverso la metafora dell’allunaggio, descrive la paura dell’ignoto e del cambiamento, oppure “Puzzle” un grido per chi soffre di depressione. Non mancano poi tracce strumentali come “Velvet #21” o come “Preludio, nel mare riflesso”.  

La soddisfazione più grande è stata ricevere diverse richieste di spedizione del CD anche dal Giappone e Sud America, soprattutto dopo le recensioni positive sul portale internazionale “Progarchives.com”. 

Visto il tuo forte animo rock progressive, che musica ti ha influenzato maggiormente e quali sono gli artisti a cui ti ispiri di più?  

Da piccolo ascoltavo per ore i vinili insieme a mio zio. Sul quel piatto giravano quasi sempre i Pink Floyd, i Genesis ed i Police. 

Ascoltavo anche i cantautori italiani, in particolare Lucio Dalla, Franco Battiato e Vasco Rossi. Poi ho avuto la fase metal con gli Iron Maiden, i Metallica, fino alla scena grunge di Seattle con i Soundgarden, Mother Love Bone, Pearl Jam, per poi tornare al metal prog dei Queensrÿche e dei Dream Theater.          Ho ascoltato veramente di tutto, dovrei fare una lista infinita, ma se devo dire un artista al quale mi ispiro, tolti i Pink Floyd che sono la mia band preferita fuori concorso, direi Steven Wilson, non solo con i Porcupine Tree ma anche come solista, adoro il suo concept “Hand. Cannot. Erase.”, uno dei mie album preferiti. 

 Una domanda diversa dal solito: cosa consiglieresti ai giovani che oggi vogliono intraprendere un lavoro nel mondo della musica? 

Da una parte oggi sono facilitati perché ci sono tanti strumenti per farsi conoscere, dall’altra però questo approccio “usa e getta” che impone di fruire tutto rapidamente rischia di abbassare la qualità della musica.  Quando ho pubblicato i primi video promo di “Irresistibili Distanze”, uno degli slogan era “un sogno fuori contesto”, fuori contesto proprio perché brani di 10 minuti potrebbero non essere apprezzati in tempi in cui regnano gli short. Intendiamoci, giocoforza ci sono anche io in questo meccanismo social, non mi chiamo fuori, però credo sia importante dedicare il giusto tempo all’ascolto per apprezzare tutte le sfumature di un brano.  Quindi il mio consiglio è quello di non essere superficiali e sbrigativi, ma curare i singoli particolari, anche minimi, perché sono quelli che fanno la differenza tra un prodotto discreto ed uno eccezionale. 

Quali sono i tuoi progetti futuri? Avremo la possibilità di sentirti live? 

 Intanto qualche settimana fa, per festeggiare il secondo compleanno del mio primo album, è uscito su tutte le piattaforme digitali la versione Remastered by Laplace del singolo “Irresistibili Distanze”.           Per quanto riguarda i live, sto lavorando con la band per portare dal vivo i miei brani.                                    Il primo obiettivo è quello di debuttare in esterna questa estate in Abruzzo ad Ortona dei Marsi, il paese dove ho girato le riprese del video clip di “Puzzle“. Chiaramente, dopo la prima estiva, conto di organizzare altri show in locali e teatri romani per la stagione autunno/inverno 2023.  Poi, sempre in autunno, aprirò un nuovo cantiere per lavorare sul mio secondo album, visto che di brani in quel “cassetto” ce ne sono ancora molti. Quindi dico ai vostri lettori di rimanere sintonizzati, magari iscrivendosi ai miei cali social, oppure leggendo le news sul mio sito web ufficiale. 

Ringrazio te Arianna per questa intervista e tutta la redazione di “Hai sentito che musica”. 

Un saluto e buona musica anche a vostri lettori. 

Sito web: https://www.andreaperrotta.it 

YouTube: https://www.youtube.com/AndreaPerrotta 

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Instagram: https://www.instagram.com/aperrottamusic 

Andrea Perrotta – studio

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Tag: Ultima modifica: 6 Giugno 2023
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