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Intervista al duo musicale sperimentale La Poetica da Combattimento

Intervista a La Poetica da Combattimento

La Poetica da Combattimento è un duo musicale molto potente a livello musicale e testuale, con le loro canzoni e le loro tematiche l’ascoltatore si può identificare ed emozionare.

Qui l’intervista ai ragazzi:

1. Ciao ragazzi, voi siete un duo musicale e avete dato forma alla Poetica da Combattimento. Vi va di presentare voi e la vostra musica e come mai avete scelto questo nome così speciale?

Ciao, siamo Alfonso D’Auria (parole, voce e basso) e Antonio Maiuri (composizione e chitarre), il nucleo originario dei P.d.C. Poetica da Combattimento.

Nel percorso che ci ha portato alla realizzazione del nostro primo album “LIFE” abbiamo incontrato ed inglobato nel progetto preziosi collaboratori, il cui apporto è stato essenziale: Ruben Iardino (produzione artistica, voci e kalimba), Pierfrancesco Vairo (drum elettroniche), Corrado Ciervo (violino), Luca ‘o Zulù Persico (featuring nel brano “Il mondo non è).

Da questo risulta chiaro che ci piace stare in ottima compagnia.

Ma veniamo al nome, che è nato in occasione della prima esibizione del duo iniziale: dovevamo esibirci con una performance di poesia e musica, solo voce e chitarra, all’interno di una rassegna metal hard-core in cui eravamo evidentemente degli intrusi.

Ci occorreva dunque un nome che ci desse la grinta e l’energia per affrontare la situazione.

E quindi P.d.C. Poetica da combattimento: una dichiarazione di intenti, un auspicio, una sintesi, un’arma caricata a bellezza e poesia.

2. Che temi trattate nei vostri brani e c’è una tematica che lega le vostre composizioni a livello sia di scrittura che di musica?

Il concept dell’album (ad eccezione del brano “Il mondo non è”, che merita un discorso a parte) trae ispirazione dal romanzo di Jack London “Il vagabondo delle stelle”, un romanzo che parla di amore e di amori, della morte e della sua attesa, della caducità della vita, dell’ingiustizia e della crudeltà della società, della necessità di creare visioni che vadano oltre la realtà per sopravviverle. Queste suggestioni hanno trovato eco nelle nostre esperienze di vita e nel nostro sguardo sul mondo, e così sono nati i testi che compongono l’album. La musica, a sua volta, crea dei mondi in cui la parola possa viaggiare liberamente e vivere. Nella creazione di alcuni brani, addirittura la musica ha seguito la parola, confezionandole il suo vestito su misura. È questo il caso di “Uno e Zero”, brano di apertura dell’album, scritto da Cesar Brandon e tradotto e riadattato da Alfonso D’Auria.

3. Life è il vostro nuovo album uscito il 30 maggio, di cosa tratta e quali sono le sonorità che si avvertono fin da subito e la fanno da protagoniste?

Life è il risultato di un lungo processo di ricerca che tenta di unire il teatro e la musica in una nuova forma. Ogni brano è un mondo sonoro a sé all’interno di un unico percorso, che musicalmente strizza l’occhio all’elettronica (soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della ritmica), al concetto di psichedelia con l’aggiunta di elementi noise, chitarre che in alcuni frangenti ammiccano alle sonorità londinesi degli anni ‘80, influenze che vanno dal rock al mondo della spoken word poetry.

4. Il mondo non è è il primo singolo estratto dall’album, qui sono utilizzate parole molto forti miste a sonorità sperimentali e ben marcate. Vi va di raccontarci come è nato il brano e perché per voi è così importante?

Il testo è stato scritto molti anni fa da Alfonso, prima che i P.d.C. esistessero. E’stato scritto di getto, come un flusso di coscienza, ascoltando a ripetizione “La domenica delle salme” di De André in una calda mattinata di fine aprile del 2009. È uno sfogo lucido, una protesta calma. Le immagini procedono per accumulo e parlano della ciclicità degli eventi e dell’ostinato ripetersi delle dinamiche umane. Da questo quadro generale una voce si stacca, quella di Luca ‘o Zulù Persico: un singolo individuo spezza la catena della ripetizione affermando la sua unicità, opponendo il più netto e definitivo rifiuto al mondo così com’ è.

La collaborazione con Luca è nata da un’urgenza di entrambi, in modo organico e senza forzature, è stato un vero e proprio allineamento di pianeti.

La musica si poggia su un beat mantrico, costante, che si raddoppia per lo special di Luca.

È proprio in questo brano che le chitarre ricordano certe sonorità anni 80.

È un pezzo identitario, è un pezzo in cui ci riconosciamo, in cui c’è la collaborazione con uno degli artisti che maggiormente ci ha formato musicalmente, politicamente e umanamente, un pezzo che parla delle dinamiche sociali, che si ripetono con nuovi strumenti senza che nulla di nuovo accada.

È un pezzo che parla di noi.

È un pezzo che tenta di far nascere una domanda profonda in chi l’ascolta.

5. Porterete il vostro album in live futuri? Dove potremo ascoltarvi?

Abbiamo da poco concluso il ciclo di release dell’album. Stiamo lavorando per le date di autunno/inverno. Seguiteci sui nostri canali social per i prossimi aggiornamenti. Intanto vi ringraziamo per averci dato l’opportunità di poter parlare del nostro lavoro e ringraziamo tutti voi che state leggendo. Buona musica a tutti.

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Poetica da Combattimento, il nuovo singolo : Il mondo non è.

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Tag: Ultima modifica: 17 Luglio 2023
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