Written by 14:29 Chiacchiere cantautorali

La Rappresentante di Lista

La Rappresentate di Lista Foto di: Claudia Pajewski

Scritto da Federica Giuliani

Parlare con Veronica Lucchesi de La Rappresentate di Lista, è stato fare un viaggio attraverso un mondo che lei stessa ha raccontato. Tra immagini oniriche e la società che costantemente influenza il pensiero di tutti noi, ci siamo trovate a parlare del loro album, GO GO DIVA e del significato che c’è all’interno. Essere donna è un meraviglioso regalo che ci viene fatto dalla nascita.

Prendetevi 5 minuti per leggere questo scambio di idee, di pensieri, ma soprattutto per scoprire un gruppo unico nel suo genere.

Nel vostro ultimo album Go Go Diva, troviamo un’idea di donna molto forte, inusuale di questi tempi. Com’è Nata l’idea dell’album?

Noi de La Rappresentate di Lista eravamo in giro per il tour dell’album BU BU SAD in versione da camera e iniziavano già a venire fuori i testi di quello che sarebbe stato l’Album GO GO DIVA. Successivamente Io, Dario, Marta e Erika siamo statiper un periodo nella casa a Barberino nel Mugello, molto isolata, quasi in montagna. Avevamo molto tempo per suonare e ci concedevamo queste giornate anche per dare libero sfogo alle idee musicali che venivano fuori. In quel periodo sono successe una serie di cose personali che ci hanno profondamente scosso e i testi sono venuti fuori in momenti in cui avevamo sensazioni molto forti: o di enorme sconfitta o di grande gioia. Lì, dentro la natura, prendevano davvero forma queste sensazioni.

La prima track dell’album è Questo Corpo, un brano con un ritratto della donna molto forte. Qual è la genesi del brano?

Questo corpo è venuta fuori dopo che io ero stata in giro a fare una passeggiata in questi monti e mi ero portata il telefono, ad un certo punto ho sentito il bisogno di fare un audio molto lungo dove raccontavo la storia di questa canzone. Ci sono arrivate tante sensazioni dall’esterno rispetto al nostro modo di vivere la società e molte cose non ci stavano piacendo, avevamo voglia di gridarlo. Volevamo dare un punto di vista differente soprattutto usando un linguaggio differente. In quel momento era fortissima la Trap e quella descrizione della coppia, della donna, molto estetica, poco sentita e poco viscerale. Avevamo davvero voglia di tinte forti, quindi abbiamo iniziato a sbrodolare testi e musiche su questa scia emotiva.

Questo vostro punto di vista esce fuori forte e chiaro in tutti i brani dell’album. Viviamo in un momento storico in cui la figura femminile è molto estetica. Secondo voi, GO GO DIVA, è anche un album sociale?

Si, assolutamente. Inconsciamente è venuto fuori un album che ha anche questa valenza. Ovviamente quando ho scritto non ho pensato “voglio fare un album al femminile”, ma, essendo donna, questo è il mio punto di vista. La cosa interessante è che si sposa con il pensiero e le sensazioni che hanno anche Dario, Marta e gli altri componenti del gruppo. Per questo per me è importante la purità: perché non lo sento solo io che sono donna, ma è una sensazione comune. Probabilmente è un livello di sensibilità non facile da avere, forse perché mancano proprio gli strumenti per alcune persone. E non perché siano meno intelligenti, ma per arrivare a certe sensazioni devi proprio toglierti un filtro per arrivare ad avere una sensazione di assoluta libertà rispetto al tuo pensiero, che è libero e non giudicante, che non schematizza tutto e non fa blocchetti di categoria. “Allenarsi alla fantasia”, come diceva Gianni Rodari, è un esercizio alla portata di tutti, ma che non tutti sanno come fare. Magari semplicemente perché non ti hanno insegnato come si fa. Bisogna ritrovare questo esercizio alla fantasia e avere un pensiero libero che guarda all’altro e scopre l’altro. In quel momento abbiamo sentito davvero la necessità e il bisogno di trovare delle parole adatte per descrivere come mi sentivo, usando un lessico non scontato. Sapevo che, se volevo dire delle cose in un certo modo, dovevo dirle bene perché volevo mi rappresentassero.

L’album è nato in un anno, tra settembre 2017 ed agosto 2018. E’ un album avanguardista per i temi trattati. Si è toccata una realtà che è esplosa nel 2018 e che c’è tutt’ora.

Il ruolo dell’artista è anche quello di saper cogliere i desideri, le paure e saper descrivere tutto questo in un modo che non sia didascalico. Questo gli permette di fare quel salto in avanti che è proprio l’aria che si respirerà domani. Noi de La Rappresentate di Lista sicuramente abbiamo vissuto quella che era la nostra società, ma abbiamo avuto un modo di interpretare il mondo quasi attraverso una realtà parallela. E’ come se si fosse aperto lo sguardo rispetto a quello che poteva succedere, tanto che oggi la sento moltissimo questa carica ed energia esplosiva. Ci sono proprio delle micce che sono li pronte ad esplodere, un livello di tensione altissimo, la rivendicazione del proprio genere, è un qualcosa che davvero sta crescendo e creerà una rottura. C’è qualcosa che si sta per rompere o che forse è già crepata.

L’album inizia con il brano, Questo corpo, che descrive una donna molto carnale e terrena. Spesso nell’album troviamo dei ritornelli o delle frasi urlate, come in Maledetta Tenerezza. Si può dire che Go Go Diva è un viaggio?

Si, penso che si possa definire anche come un viaggio. Ci abbiamo pensato qualche tempo fa a questo percorso che si intraprende, partendo dal corpo. Hai dunque uno strumento potentissimo che sei tu e ti piazzi alla partenza di questo viaggio, e poi ci si ritrova a vivere delle situazioni di comprensioni di se stessa. Quindi momenti in cui ci si sente sprofondare, momenti di consapevolezza, momenti di relazione, di riflessione, di paura e di sconforto che ti portano poi all’ultimo brano: WOOW. Questa è la canzone in cui finalmente si incontra l’altro, forti di questa consapevolezza che si è acquisita attraverso questo percorso. E’ come se io mi fossi riconosciuta, capendo, in qualche modo, chi sono e ora sono davanti a te e non solo riesco a guardarti negli occhi, ma in qualche modo riesco anche a passarti qualcosa e non solo a prendere quello che tu puoi darmi. Riesco a cogliere dei tuoi momenti deboli e farteli guardare da un’altra prospettiva o farti accettare i momenti di debolezza, che va benissimo. In qualche modo l’altro non solo può entrare in connessione con me che ho fatto questo percorso, ma da quel punto lì potrebbe ripartire dall’inizio e fare quello stesso percorso. E’ un viaggio, per molti versi, individuale. Ci sono molti IO in questo disco.

E’ chiara la scelta di mettere WOOW come ultimo singolo, si chiude il percorso anche a livello di sonorità completamente diverse da quelle iniziali. Tornando all’album, è stato scritto un po’ in tutto il mondo: Marrakech, Palermo, Viareggio. Avete scelto voi di viaggiare e scrivere contemporaneamente oppure viaggiando vi siete ritrovati a scrivere i vostri pezzi?

La seconda. Siamo partiti per il Marocco con la necessità di svuotare la testa, avevamo davvero bisogno di metterci al passo con un altro ritmo. Il Marocco ci era stato solo raccontato, ed era una terra che ci sembrava vicina alle nostre radici. Io sono Toscana, ma vivo da 10 anni a Palermo, anche Dario e gli altri sono palermitani, mia sorella toscana e un marchigiano. Da siciliana adottata, mi sento di dire che con il Marocco siamo un po’ cugini. Siamo andati la proprio per cercare di respirare un altro tempo. In un modo molto leggero ci siamo ritrovati a vivere in un Riad che era una scuola di musica tradizionale marocchina, che è la Musica Gnawa. Questa musica è fatta di questi loop creati dal basso marocchino e sopra ci sono canti liberi, suoni di nacchere marocchine e ognuno si inserisce in modo libero. Ritrovandoci in questo luogo, si è accesa la miccia della musica. Qui è nato il testo di Maledetta Tenerezza, e qualche altro movimento strumentale che abbiamo inserito. Ci siamo portati alcuni strumenti in Italia. Successivamente ci siamo spostati a Palermo dove abbiamo lavorato nello studio di Roberto Cammarata, nostro produttore storico e poi è arrivata la necessità di entrare ancora più affondo nei brani. Ci siamo spostati quindi a Milano per lavorare con Fabio Gargiulo produttore definitivo dei brani, ma abbiamo continuato a viaggiare per tutto il periodo di creazione dell’album.

Cosa ti auguri per La Rappresentate di Lista?

Cerco sempre di non aspettarmi niente, anche insieme ai miei compagni. E’ bene andare avanti un passo alla volta, o al massimo due, ma sempre con uno sguardo sereno rispetto a quello che ci viene proposto. In modo che anche noi possiamo continuare a stupirci per quello che succede. Mi auguro, anche se in stato di ebbrezza, di rimanere sempre lucida. Avere uno sguardo sempre vivo sulle cose, mi auguro di avere sempre fantasia e di non accontentarmi. Mi auguro di avere la voglia di cambiare il corso delle cose attraverso quello che facciamo, anche se per pochissimi. Voglio sempre mantenere vivo una lucidità sana e desiderio sano di ribaltare le cose.

La Rappresentante di Lista sarà in concerto per Radio 2 Live e Radio 2 Indie dalla Sala B di Via Asiago questo 24/05 alle 22:00.

TOUR ESTIVO:

23-mag Modena – Estatoff

26-mag Milano – Mi Ami Festival

4-giu Cagliari – Ateneika

7-giu Lucca – Wøm Fest

29-giu Legnago (VR) – Sound Vito

12-lug  Montechiarugolo (PR) – Barezzi Preview

13-lug  ArezzoMen/Go – Music Fest

17-lug  Torino – Flowers Festival

18-lug  Villa di Serio (BG) – Rock sul Serio

21-lug  Cassano Magnago (VA) – Woodoo Fest

24-lug Treviso – Suoni di Marca Festival

3-ago Platania (CZ) – Color Fest

10-ago Castelbuono (PA) – Ypsigrock Festival – NUOVA DATA

17-ago Brescia – Festa Radio Onda d’Urto

22-agoVinadio (CN) – Balla Coi Cinghiali

31-agoSenigallia (AN) – Mamamia

6-set Empoli (FI) – Beat Festival

La Rappresentante di Lista
Foto di Manuela di Pisa
la Rappresentante di Lista. Foto di: Manuela di Pisa

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Tag: , , Ultima modifica: 10 Luglio 2019
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