Articolo di Benedetta Liguori e Intervista di Serena Marano
Per la prima volta hai sentito che musica (in questo caso, una nostra cara inviata, Serena Marano), intervista una cover band. Perchè? chiederete voi. Semplice, amiamo le particolarità, e questa non è una solita cover band che suona unicamente pezzi di un’artista solo, (come Ligabue, Vasco Rossi o Biagio Antonacci) ma suona un’intero “genere”. L’indieficio 15, band Campana formata da Giandomenico Amatuccio (cantante e chitarra) Marco Frimale e Roberto Ricciardi (chitarra e basso) Giuseppe Mariconda (batteria) ci racconta il loro progetto.
Com’è nato il vostro progetto?
Noi ci conoscevamo già, il progetto indieficio è nato in un locale al duomo di Salerno, dopo una Jem session, dove abbiamo suonato anche canzoni di Calcutta e Coez. Marco, il chitarrista del gruppo con Roberto dopo aver visto un’ottimo riscontro, hanno quindi proposto di formare una cover band indie. Abbiamo iniziato il percorso in tre, in seguito si è aggiunto il batterista.
Oltre all’indie, che tipo di musica ascoltate?
Tutto tranne l’indie. Spaziamo molto nell’ascolto, prevalentemente musica anni 60\70, folk rock, blues, country e cantautorato.
Quale cover preferite interpretare maggiormente?
Threesome dei Canova, Calabi – Yau dei Cani, che ha anche un valore affettivo per noi, perchè è stato il primo pezzo che ci è uscito bene, quindi ci siamo detti “Nel momento in cui sbaglieremo quel pezzo possiamo chiudere il gruppo”
Oltre ad essere cover band, sappiamo che scrivete anche dei pezzi vostri, chi del gruppo è l’addetto alla scrittura se c’è?
Abbiamo diversi inediti, e a scrivere non sono sempre li stessi, ci stiamo lavorando e probabilmente i brani verranno riarrangiati e registrati prima di essere inseriti su spotify, ma lo scopriremo solo vivendo.
Idee e progetti futuri
In programma abbiamo appunto di rendere le “idee” che abbiamo buttato giù scrivendo veri e propri pezzi, lavorando per distribuirli il prima possibile al pubblico.
