Dico sempre la verità è il primo disco da solista del rapper Mauràs. Un talento indiscusso del genere come quello di Mauràs, accompagnato da sonorità completamente prodotte da Bonnot (storico produttore degli Assalti Frontali), hanno creato davvero un prodotto interessante.
Mauràs vanta collaborazioni con due colossi del rap Italiano: Willie Peyote e Inoki Ness con i quali ha realizzato il singolo “Capitalunedì“. Menzioni particolari dell’album: bassi pazzeschi suonati da Bonnot, batteria che prende vita sotto la mano di Ninja dei Subsonica (Enrico Matta all’anagrafe) e le chitarre di Ermanno Fabbri.
Un prodotto tutto da ascoltare, non solo per gli amanti del genere ma per tutti coloro che amano la buona musica.
Dico Sempre la Verità è il tuo primo album da solista. Come mai hai avuto la voglia di iniziare un percorso da solista?
Si è il mio primo album da solita come Mauràs e con Bonnot come produttore. Ho deciso di iniziare questo percorso perché dopo un po’ di cose che ho realizzato, mi sono reso conto quale fosse la mia strada. Ne ho fatte davvero di tutti i colori, tutto per arricchirmi e per arricchire il mio percorso artistico. Poi sono arrivato al punto che ho capito quale fosse il mio posto in questa faccenda chiamata musica.
Da quanto tempo fai questo mestiere?
Faccio musica da quando ho 16 anni!
Il disco ha tanti temi trattati all’interno, ma io ho visto un legame tra tutti i brani, ossia una sorta di disagio della società che noi tutti soffriamo e viviamo. Cosa volevi raccontare con Dico Sempre la Verità?
Questo disagio di cui parli c’è. Viviamo nello stesso mondo quindi è un disagio che viviamo. A me non piace però la musica rassegnata, è uscita fuori un’amara ironia che mi contraddistingue. Abbiamo giocato dando a delle tematiche più forti un sound più leggero in modo da poter arrivare alla testa e al cuore delle persone in maniera più semplice. Anche con musiche che ti possono coinvolgere. Il disco è molto ampio e dinamico perché noi siamo così, ci rispecchia in pieno. Un disagio quotidiano che viene affrontato in modo positivo attraverso la musica.
Quando parlavo di disagio concreto intendevo proprio questo: si sente la voglia di cambiare.
Si, poi ci sono delle fotografie fatte con le parole nelle canzoni. Cerco di mettere insieme delle immagini per farla poi arrivare all’ascoltatore in maniera naturale.
Un elemento che mi ha molto colpito è che Dico Sempre la Verità è un disco molto suonato. Come sono nate tutte queste sonorità?
Bonnot è già un produttore che lavora in questa direzione. Lavorare con lui per me è stato un po’ come ad essere un parco giochi per un bambino. Avendo a disposizione un bagaglio variegato sulla musica, perchè entrambi la musica l’abbiamo sempre studiata tutta, abbiamo deciso di fare un disco attingendo a tutto questo background e alle nostre passioni. Poi c’era comunque un’idea zero dall’inizio, ossia fare un album che si potesse suonare con tutti questi strumenti sul palco e portarlo in giro live.
Avete già il progetto di partire con dei concerti?
Si, gli appuntamenti live veri e propri saranno da settembre. Diciamo che sicuramente porteremo il format basso, chitarra e voce visto che Bonnot è anche un bassista molto forte. E’ lui che suona i bassi all’interno dell’album. Inoltre vorremmo aggiungere anche la batteria che è interamente suonata da Ninja dei Subsonica.
Dico sempre la verità il singolo che da il titolo all’album. Come mai hai scelto proprio questo brano per rappresentare il tuo lavoro?
Il singolo è stato scelto in primis perché era proprio il titolo dell’album e poi perché mi fido molto di Bonnot, e secondo lui questa traccia mi contraddistingueva molto. E ha ragione, mi personifico molto in questa canzone.
