Written by 13:30 Chiacchiere cantautorali • One Comment

Petralana, chiacchiera cantautorali al sapore di Fernet

intervista di Benedetta Liguori

Una bella chiacchierata con i Petralana, che ci raccontano dell’ultimo album Fernet e dei bellissimi progetti in cantiere

Com’è nato il progetto di Fernet

È nato circa tre anni fa con l’incontro tra me( Federico Grazzini) e Tommaso Massimo che è il cantante della band, insieme siamo autori del testo e della musica del disco. Ci siamo incontrati dopo diversi anni e abbiamo iniziato a ragionare insieme, e da lì è arrivata l’idea di rivolgersi al passato per trovare lo slancio per dire qualcosa nel presente.

Come è nato il nome dell’album?

Fernet è la prima canzone del disco e descrive la vita dura di un contadino, Pietro, che a fine giornata percorre diversi km in mezzo alle montagne piemontesi e si ubriaca. Il protagonista del brano vede il liquore come un palliativo, un aiuto per superare le lunge giornate di lavoro.

Per quale motivo avete scelto il titolo di questa canzone per intitolare l’album?

Il disco è un concept album, quindi abbiamo individuato come punto di partenza la situazione della vita contadina ben rappresentata da Fernet,che è la prima “fuga” dalla realtà. Infatti, tutto il disco verte sul concetto di fuga, di evasione rispetto alla quotidianità.

Parlami un’po’ della band, di come siete nati

La band è totalmente fiorentina, è nata diversi anni fa in ambito studentesco, abbiamo iniziato a suonare gli ultimi anni del liceo, cantando brani di De Andrè e di altri artisti del panorama cantautorale italiano di quel periodo.

All’interno del disco ho notato alcune sonorità che mi ricordano De Andrè infatti

Assolutamente, lui è un riferimento per noi costante, lo è sempre stato e lo è ancora, ci sentiamo proprio figli di quel cantautorato lì, vicino ai contenuti e a una poetica.

Quindi dopo aver cantato cover al liceo vi siete allontanati da quel mondo lì per sviluppare cose vostre

Si, abbiamo sviluppato progetti nostri avendo dei riferimenti letterari, il primo lavoro ad esempio, oggi cadono le foglie, parte appunto dal Barone Rampante di Italo Calvino, mentre quest’ultimo lavoro è ispirato al mondo letterario di Pavese.

Interessante questo legame tra la letteratura e la vostra musica, com’è nato?

Beh noi siamo molto legati al mondo della letteratura, io provengo dal teatro e anche Tommaso ha sempre avuto ispirazioni poetiche e letterarie.

Progetti in corso?

Abbiamo fatto uno spettacolo teatrale che fonde i diversi linguaggi espressivi tra cui il video in animazione e la recitazione, dove ci sarà un monologo di Pietro, il protagonista della storia, e durante lo spettacolo si fondono il concerto, il monologo e l’animazione in stop motion che dura 50 minuti. I videoclip dei due singoli estratti dall’album fanno parte di questo grande progetto video.

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Tag: Ultima modifica: 10 Luglio 2019
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