Written by 14:00 Chiacchiere cantautorali

Romina Falconi – Biondologia

Tempo di Lettura: 4 minuti Romina Falconi racconta la nascita del suo album, Biondologia, e della super hit estiva Magari Muori in collaborazione con Taffo. Perché la vita è l’arte di camminare con disinvoltura sul ciglio dell’abisso.

Scritto da Federica Giuliani

Romina Falconi è un’artista vera. Non c’è costruzione nella sua musica, non vuole risultare diversa da come è. Una donna forte, con un passato da raccontare e un futuro tutto da scrivere. Infondo si sa, i sorrisi più belli nascono da chi ha sofferto di più. Ma sono anche i sorrisi più veri. E Romina lo è decisamente: una donna reale.

Dopo il suo ultimo Album, In certi sogni Canto Nuda Elettroplugged (uscito nel 2018), Romina Falconi torna, sotto l’etichetta Mescal, con un Concept Album da un sapore nuovo, ma con il taglio pungente che la contraddistingue. Biondologia è una fotografia di ciò che lei è. Senza filtri e senza inganni. Con la sua hit, Magari Muori, sta conquistando le vette delle classifiche di questa calda estate e noi possiamo solo augurarle di volare sempre più in alto.

Ecco le nostre chiacchiere, da bionda a bionda. Consiglio: andate ad ascoltarla live. Questa artista ha davvero tanto da dire.

Partiamo dal tuo album: Biondologia. Come mai questo titolo?

Perché è l’arte di rimanere leggeri ed ironici nonostante una vita piena di schiaffi. Penso che la vita non te la scegli. Ci sono persone più fortunate e altre meno. L’unica cosa che può salvarti nel quotidiano è essere autoironici perché può essere un’arma interessante che ti fa vedere le cose da un’angolatura differente. Gioco molto sul fatto del “biondo” per lo stereotipo della bionda. E’ proprio l’arte di camminare con disinvoltura sul ciglio di un abisso. Nonostante le difficoltà, continuare comunque ad andare avanti.

Da come parli è evidente che tu non ti metti dalla parte “fortunata” della popolazione.

No direi di no. Diciamo che quando distribuivano la fortuna io ero proprio da un’altra parte…

Allora misa che eravamo insieme! Nell’album queste tue riflessioni si sentono tutte. Ad arrangiamenti molto orecchiabili e più “leggeri” tu aggiungi testi molto crudi

Si, le lezioni della vita più importanti sono proprio quelle che vengono dalle esperienze più dure. Io devo anche dire grazie a tutti gli schiaffi simbolici che ho ricevuto. Ho notato però che c’è proprio questa tendenza nel pop italiano femminile di impomatare le cose. Un buonismo forzato e una dignità che deve essere sempre sfoggiata in maniera quasi coatta. Io non mi sento una persona che sa dare consigli e mi piace parlare del problema quando nasce. E’ anche il momento in cui tiri fuori il peggio di te. Le umane debolezze sono quelle e ognuno di noi fa certi pensieri. Io ho cercato di metterle in musica.

Non è un percorso facile quello che hai fatto tu.

No assolutamente, calcolando che per 3 anni e mezzo mi sono sentita dire da miei amici addetti ai lavori che ero un kamikaze poiché volevo fare musica pop parlando con il mio gergo. Ma, se devo rischiare, voglio farlo nel mio modo, senza censurarmi. Questo mi ha portato anche a fare delle analisi molto profonde su di me che magari neanche volevo intraprendere. Ma li fuori c’era sicuramente qualcuno che si poteva sentire rappresentato da quello che scrivo e non dal mondo patinato che traspare anche dai social.

Tu sei una cantautrice in un mondo di cantautori..

Si esatto, è sicuramente un ambiente molto maschilista. Qualsiasi discografico onesto lo dice: le donne non vendono come gli uomini. Negli anni ’80 le donne che calcavano i palchi erano molto originali e diverse l’una dall’altra. Ognuna di loro ci teneva ad avere il proprio posto. Adesso si tende molto ad imitare quello stereotipo di cantante o comunque ad investire sempre sulla stessa tipologia di progetto. Si fa fatica a puntare su qualcosa di nuovo. E’ un rischio già investire su una donna, a maggior ragione se si ha un progetto diverso in mano. Questo mi ha spinto ancora di più a credere in quello che facevo. Per me la libertà è sempre stata esprimermi nel mio modo.

Questo discorso del gergo è venuto fuori più volte. Cosa intendi?

Io sono cresciuta in un quartiere di Roma che è Torpignattara e sono cresciuta con un gergo molto crudo. La gente è molto unita in un quartiere come il mio. Forse perché più il quartiere è malfamato più lo scopo è non far sentire solo nessuno. Questa cosa qui non l’ho vista tanto girando per il mondo.

Questa cosa è molto bella, da l’idea di una famiglia che si sviluppa all’interno del quartiere.

Si. Io mi sono sentita sola per tutta una vita. forse perché quando non ti senti apposto da bambina, puoi pure diventare una regina, ma ogni tanto ritorna quella bambina insicura. Mi chiedo quindi sempre quale sia lo scopo di fare un disco visti tutti i musicisti e cantanti pazzeschi che ci hanno preceduto. L’unico scopo è cercare di essere padroni del proprio tempo e combattere il senso di solitudine che si ha quotidianamente e che è amplificato dai social. Nei social si proietta sempre la parte migliore di noi, nella musica voglio poter dire quello che sento realmente. Mi rendo conto che è una trama forte da portare avanti, ma ci provo!

Porti avanti un messaggio di donna molto profonda e forte

Guarda io da femminista ci tengo molto a mostrare la donna per come è. E la donna può essere anche disgraziata, provata, ma che si rialza. Secondo me l’eroe è quello che si rialza 100 volte non quello che non cade mai.

Ultima domanda prima di concludere. Magari Muori è una delle hit estive più interessanti. Com’è nata?

Anni fa è stata fatta un’inchiesta sulle persone che stavano per morire e gli veniva chiesto cosa avrebbero cambiato della propria vita. Uno dei temi che venne più fuori fu l’amore. Avere il coraggio di dire Ti Amo e fare quello che realmente si vuole. Dopo avela letta, mi ero ripromessa di fare un inno alla vita. Ma una canzone del genere bisogna saperla fare, sennò si rischia di risultare stucchevole. E’ passato del tempo e qualche giorno dopo che uscì Biondologia, mi contattò il Social Media Manager della Taffo chiedendomi se fossi interessata ad una collaborazione. Qui ho ripreso questa idea dell’inno alla vita che avevo in passato, usando sempre il mio modo di scrivere. E’ stato davvero bello perché fare un inno alla vita con chi lavora con la morte tutti i giorni mi sembrava perfetto. Io non voglio mai insegnare niente a nessuno, ma se penso a tutto il tempo che ho perso in vita mia mi arrabbio da morire quindi ci tenevo particolarmente a questo pezzo.

Come mai secondo te la Taffo ha deciso di fare una collaborazione proprio con te?

Perché al Social Media manager era piaciuto molto il pezzo del mio album Buona Vita Arrivederci dove io canto “mi dicevi non vivo senza di te, ma allora perché non crepi “. A lui è venuta l’idea dello speaker iniziale. Io ho fatto la pre-produzione ed ecco che è nato il brano.

Ringraziamo Romina Falconi per la chiacchierata.

Ecco le date del tour (in aggiornamento):

06 LUGLIO  /  COLLEGNO (TO) – Flowers Festival, h. 21.00 

10 LUGLIO  /  PADOVA – Padova Village, h. 22.30

03 AGOSTO  /  MARINA DI SCARLINO (GR) – Tartana Club

16 AGOSTO  /  BRESCIA – Festa Radio Onda d’Urto

Romina Falconi- Magari Muori

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Tag: , , , Ultima modifica: 10 Luglio 2019
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