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Antonello Venditti e la grandezza di essere un cantautore.

Antonello Venditti non ha bisogno di presentazioni nè di preamboli. È uno dei giganti della musica italiana, lo dico con orgoglio da romana (essendo mio “compatriota”), lo dico con orgoglio da ascoltatrice di musica. Venditti è uno che la musica non la fa, la vive.

Il suo tour Sotto il segno dei pesci è IL tour di Antonello Venditti: un album che 40 anni fa gli cambiò la vita, come la cambiò a molti che si ritrovarono nelle sue parole.

L’album Sotto il segno dei pesci esce l’8 marzo 1978. Il giorno della festa della donna. Una settimana prima del rapimento di Aldo Moro che cambiò l’Italia. Il rapimento di Moro sancì un’epoca. Dopo tutto fu diverso.

Il concerto di Antonello è perfettamente diviso in due, come l’Italia prima e dopo il rapimento di Moro, come un film che ha primo e secondo tempo.

Il primo tempo è Sotto il segno dei pesci. Per introdurre  questo album così importante nella vita e nella carriera dell’artista vengono eseguiti alcuni brani che sembrano davvero costruire una rampa di lancio per il momento tanto atteso.

Arriva il momento di Stella. Stella sono io che ho 10 anni e canto alla recita della scuola per Natale proprio questo brano. Ero alta un soldo di cacio. Forse un po’ di più, infondo non sono mai stata proprio un soldo di cacio. Ero tanto bionda e tanto arrabbiata. Io sono sempre stata arrabbiata, per la mia voglia di giustizia che mi è sempre ribollita nel sangue. Ero uno degli angeli e volevo fare la Madonna, ma non potevo perché non avevo gli occhi azzurri. Ho fatto impazzire mia madre con le mie rimostranze e i miei borbottii. Borbottavo tanto. Questo momento, questa canzone la dedico a lei. Perché possa sempre essere la mia stella. È un momento di emozione pura personale.

Toccante il ricordo agli amici persi sulle note di Non so dirti quando.

Ma il picco di intensità si raggiunge con Lilly. La canzone parla di un problema sociale: la droga, l’eroina. Questo brano è talmente parte di Antonello che, dopo che raggiunse le hit, lui stesso decise di non cantarla più. Non era stata capita. Non era stata compresa. E per lui ha un significato troppo forte per essere lasciata cantare senza comprenderlo. Questo rapporto viscerale con questa canzone arriva dritto al cuore, difficile trattenere una lacrima.

Ci vorrebbe un amico e Notte prima degli esami chiudono il preambolo fatto per Sotto il segno dei pesci.

Un tripudio di luci e strumenti musicali accompagnano l’omonima canzone “Sotto il segno di pesci” che viene accolta con calore dal pubblico. È un momento magico.

L’album viene riprodotto tutto, Venditti stesso più volte dirà “sarò rigoroso” nella riproduzione di ogni singolo brano. Gli arrangiamenti sono gli originali senza variazioni.

Ma la totale bellezza di questo “primo tempo” del concerto è contenuta nell’emozione che Venditti ha nel portare sul palco brani che hanno significato tanto per lui, che sente ancora tanto sulla sua pelle.

L’intensità arriva al pubblico che viene avvolto dalle parole delle canzoni e dalle spiegazioni di Venditti che rimarcano l’importanza di questo album che afferma essere per lui “una missione”.

La complessità di quegli anni e delle rivoluzioni che si stavano vivendo sono tutte riprodotte all’interno di quell’album che racconta storie di vita d’Italia filtrate dagli occhi di un cantautore alla ricerca della libertà.

Menzione personale per Sara. Canzone femminista, libera e pura come la protagonista del brano. Noi donne dobbiamo ricordare ogni giorno quanto abbiamo combattuto per avere i nostri diritti!

Questo primo tempo si conclude coerentemente con l’ultimo brano dell’album: L’uomo falco.

Da qui la tensione di Venditti scende e parte una grande festa in cui vengono riprodotti i suoi brani più famosi e conosciuti. Si cambia completamente atmosfera avendo però sempre un occhio fisso verso il sociale.

Speciale il duetto con Ermal Meta che intonerà Che fantastica storia è la vita. I due sono ormai una coppia canora consolidata, è un piacere ascoltare le due voci abbracciarsi sul palco. Il cantautore albanese tornerà ancora  per interpretare Ricordati di me.

Tutte le più belle canzoni d’amore di Venditti vengono fatte risplendere sopra quel palco del Palalottomatica di Roma che brilla di una musica inimitabile.

Si conclude il concerto di ben più di 3 ore con La canzone d’amore verso la città che ha fatto nascere Antonello e al quale lui sarà fedele tutta la vita: Grazie Roma.

Grazie Antonello per averci mostrato davvero un’Italia forte, libera e tenace. Speriamo di riuscire a ricordare sempre chi eravamo e chi siamo, anche in momenti bui come questo.

SCALETTA:

Raggio di luna
I ragazzi del Tortuga
Giulio Cesare
Piero e Cinzia
Peppino
Stella
Non so dirti quando
Lilly
Compagni di scuola
Ci vorrebbe un amico
Notte prima degli esami                                    Sotto il segno dei pesci
Francesco
Bomba o non bomba
Chen il Cinese
Sara
Il telegiornale
Giulia
L’uomo falco                                                 Dimmelo tu cos’è
Dalla pelle al cuore
Unica
Cosa avevi in mente
Che fantastica storia è la vita ft Ermal Meta
Amici mai
Alta marea
Benvenuti in paradiso
In questo mondo di ladri
Ricordati di me ft Ermal Meta                        Roma Capoccia                                                 Grazie Roma

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Ultima modifica: 10 Luglio 2019
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