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Ermal Meta con lo GnuQuartet a teatro: storia di bellezza

Scritto da Federica Giuliani

Su Ermal Meta abbiamo già scritto in passato, ma la bellezza di questo artista è la sua capacità di rinnovarsi, di sperimentare.

In questa occasione, l’appuntamento era alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Un vero e proprio tempio del suono e dell’acustica.

La serata inizia con l’opening act di Pierfrancesco Cordio accompagnato da Simone Pavia-D’avorio (chitarra) e Matteo Fornasari. Già avevamo avuto modo di conoscere ed apprezzare il talento di questi ragazzi, vederli suonare alla sala Santa Cecilia è sicuramente un’emozione.

Tra brani inediti, Il Paradiso (presentato alle selezioni di Sanremo giovani 2018) e il singolo La nostra Vita, con il quale Cordio ha partecipato a Sanremo giovani di questo anno, i ragazzi accompagnano per mano il pubblico verso il concerto che sta per iniziare e lo fanno con una delicatezza e un talento rari. Un plauso per loro.

Inizia il concerto. Entra lo GnuQuartet seguito da Ermal Meta, introdotto da un “Ermal” urlato da una bambina in galleria. È un urlo di amore, e il cantautore non avrebbe potuto avere presentazione migliore.

I primi minuti di ogni concerto sono un po’ il biglietto da visita di quello che sarà lo spettacolo. Ermal si siede al pianoforte e intona le prime note di Voce del Verbo accompagnato dai 4 strepitosi musicisti che ha voluto sul palco con lui per questa avventura. Inizia la magia. Una versione a dir poco Superba del brano cattura l’attenzione di tutto il pubblico in sala che viene letteralmente trasportato in un universo parallelo, fatto di musica.

È solo l’inizio: si alternano brani degli album da solista con pezzi de La Fame di Camilla, che ben si sposano con i suoi dello GnuQuartet. Si tratta di veri e propri brani editi-inediti, poiché i nuovi arrangiamenti donano ai pezzi delle vesti del tutto nuove anche per chi, come noi, ben conosce la discografica del cantautore.

Se il talento di Ermal Meta è ormai noto ai più, non possiamo non menzionare la bellezza che lo GnuQuartet ha portato su quel palco. Parlare di bravura è superfluo: si tratta di 4 artisti totalmente magnetici che sprigionano la loro forza ogni volta che posano le mani sui loro strumenti. La preparazione, l’amore e la dedizione che portano durante il concerto creano dei momenti di emozione pura e di incastro perfetto con la vena artistica propria del cantautore.

I brani sono eseguiti con una fluidità e un’armonia da sembrare una trama di un tessuto che si sta intrecciando e che lentamente prende forma sotto gli occhi del pubblico.

Uno dei momenti più emozionanti è stato, senza dubbio, l’arrivo di Antonello Venditti. Il cantautore romano ascolta il brano Caro Antonello affianco ad Ermal, per poi intonare Roma Capoccia dedicandola al cantautore e a tutti coloro che sono lì per ascoltarlo. L’orgoglio di noi romani nell’avere un rappresentante così alto è sempre immenso. Ci sentiamo partecipi quando parla della nuova scena musicale italiana che sta trovando terreno fertile proprio a Roma, in un clima pulsante di creatività e di nuovi talenti che stanno nascendo. Noi la viviamo ogni giorno e ne siamo orgogliose.

Il concerto termina con Amara Terra Mia. Qui ci si trova davanti ad un quadro: i 5 musicisti sul palco sono talmente in sincronia nell’esecuzione del pezzo da sembrare mossi da fili invisibili che li coordinano perfettamente. Come un pittore dipinge sulla tela per far emergere il suo dipinto, così viene dipinta ogni sfumatura di una musica che affiora in un crescendo che ha come obiettivo la realizzazione, quasi perfetta, del quadro finale. La vocalità di Ermal in questo frangente supera le aspettative, la Santa Cecilia risuona della sua voce e sembra goderne anche lei.

Questo è decisamente un concerto che parla di un solo argomento: La bellezza.

Perché è questo che è stato portato sul palco durante il concerto: la bellezza e il talento puro, che hanno ammaliato un pubblico eterogeneo che ha partecipato con calore ad ogni minuto di questo spettacolo assolutamente unico.

E noi ne siamo certe: la bellezza salverà il mondo. Abbiamo l’estremo bisogno di eventi del genere per ricordarlo.

GnuQuartet:

  • Francesca Rapetti (flauto)
  • Raffaele Rebaudengo (viola)
  • Roberto Izzo (violino)
  • Stefano Cabrera (violoncello)
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Tag: , , , , , , , , , , , , , , Ultima modifica: 10 Luglio 2019
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