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Francesco Camin presenta “Palindromi” Al MEMO di Milano – chiacchiere cantautorali

Prima del live al MEMO di Milano, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Francesco Camin, e come ben sapete non sprechiamo mai questo genere di occasioni! Prima di lasciarvi alla sua intervista, sono obbligatorie due righe sul concerto. Palindromi, il disco che Francesco ha presentato ieri è un lavoro davvero bello, con un filo conduttore, quello della natura (in particolare degli alberi) che però non disturba, anzi, accompagna dolcemente in ogni pezzo, in alcuni è meno presente, in altri invece è il fulcro del pezzo, e questo alternarsi è devvero piacevole. Impossibile infine non menzionare i musicisti che hanno accompagnato Francesco Camin:

Davide Rosestolato
Riccardo Sasso
francesco cannito
Jack barchetta
Daniele Volcan

In cuffia questo disco è bellissimo, ma vi consiglio vivamente di ascoltarlo live se ne avrete occasione.

l’intervista

Innanzitutto, stai per suonare al MEMO, uno dei locali di musica dal vivo più importanti di Milano, come ti senti?

È la prima volta che faccio un’intero concerto a Milano, e iniziare proprio al MEMO per me è un onore,infatti ringrazio il mio ufficio stampa per avermi aiutato a organizzare questo evento e ovviamente lo staff del locale.

Per la natura lo abbiamo capito, la ami così tanto anche perchè ci sei nato, ma in particolare, quando è nata la tua passione per la musica?

L’ho incontrata da piccolo, intorno agli 8 anni ho iniziato a suonare mentre a scrivere un po’ più tardi, ho frequentato il CET di Mogol e questo mi ha permesso di incalanare meglio l’energia sulla scrittura.

Che strumenti suoni?

Principalmente la chitarra, mi accompagno con il pianoforte e mi piacerebbe imparare a suonarlo meglio

Com’è nato il tuo progetto?

Allora, io pianto gli alberi con la mia musica perchè li amo in una maniera folle, complice forse il fatto di essere nato in trentino, ma li amo soprattutto da un punto di vista spirituale, meno tecnico e più filosofico. Ho cercato di portare la natura nelle mie canzoni, che non sono tutte ecologiche ma all’interno del disco c’è sempre un filo conduttore

Un pezzo dell’album che ti sta particolarmente a cuore

Un gioco. Il progetto si chiama Palidromi, ed è dedicato ad una persona a cui sono molto legato nonostante le nostre strade si siano separate, e il suo nome è un palindromo. La canzone è nata da una poesia che mi ha scritto, e alcune frasi sono prese proprio da quest’ultima.

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Tag: Ultima modifica: 3 Dicembre 2019
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