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Premio De André

Scritto da Federica Giuliani

Un semplice sabato sera romano può diventare del tutto magico se vissuto all’Auditorium Parco della Musica. Come ogni bella storia che si rispetti infatti, deve esserci un bel castello da sfondo alla trama che viene narrata. Nel nostro caso, le pareti risonanti di musica del capolavoro architettonico di Renzo Piano, hanno ospitato il premio intitolato ad uno degli artisti che ha maggiormente segnato quella che è la cultura cantautorale italiana: Fabrizio De Andrè. Non ci sarebbe stata la musica per come la conosciamo se non ci fosse stato lui. Non ci sarebbe stato il cantautorato nell’accezione più italiana del termine.

Su De Andrè non andremo ad aggiungere altro: ci sono momenti in cui la penna (o la tastiera in questo caso) di uno “scrittore” deve lasciare spazio alla grandezza, questo è decisamente uno di questi.

Quello che più ci interessa invece, è trasportarvi in quella che è stata la bellezza della serata di sabato sera.

Il premio De Andrè è patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De Andrè Onlus, con il contributo di Dori Ghezzi, Presidente della giuria,  Luisa Mellis, direttore artistico del premio ed organizzato da iCompany.

Arrivato alla sua XVII edizione, il premio consiste in una selezione di opere d’autore divise in tre Macro sezioni:

  • Premio sezione musica
  • Premio sezione poesia
  • Premio sezione pittura

Un disinvolto Carlo Massarini ha introdotto la serata presentando i 12 finalisti del premio con disinvoltura ed ironia. Ogni cambio “scena” era reso piacevole dalle chiacchiere con le cantautrici e i cantautori che portavano il loro modo di vivere la musica sul palco della Sala Petrassi dell’Auditorium.

La protagonista assoluta della serata é stata proprio lei: la musica. Lei che ha segnato la vita del cantautore genovese, sembra fare lo stesso effetto agli artisti che con intensità si esibiscono portando un pezzo di loro davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie. Ascoltando le varie proposte, la serata scivola via con interventi piacevoli e tanto talento.

Siamo circa a metà serata, ed entra in scena uno dei due Big invitati: si tratta di Francesco Motta che, emozionantissimo, intona una sua versione de Verranno a chiederti del nostro amore. A seguire, interpreterà due delle sue canzoni forse più emblematiche: Mi parli di te e La fine dei vent’anni. L’abbraccio di Francesco Motta e Dori Ghezzi è uno dei momenti più emozionanti della serata. A lui verrà conferito il premio “Quelli che cantano Fabrizio”.

Inizia la seconda parte della serata e l’emozione appena passata lascia spazio alla curiosità per i nuovi artisti che si esibiranno  sul palco.

Mi sento di fare una menzione particolare alla giovane cantautrice Giulia Ventisette. Canta il disagio di una condizione di lavoro che interessa molto noi giovani. È una donna come me. È un ingegnere come me. Ama la musica come me. Ho avuto un piccolo brivido lungo la schiena quando ha raccontato la sua storia.

La serata continua a scorrere tra una nota e una battuta di Carlo Massarini, tra il premio per la poesia e quello della pittura fino a planare sulle spalle di uno dei pilastri della musica italiana e partenopea: Enzo Avitabile.

Non è una conoscenza nuova per noi di Hai sentito che musica, ma sentirlo in una chiave così intima dopo il concerto di questa estate, è scoprire un’altra anima di questo cantautore, musicista e artista poliedrico e cangiante come i colori dei più bei intarsi delle stoffe arabe che risplendono sotto la luce del sole.

Va a lui la Targa “Faber”, anche se il più grande dono lo abbiamo ricevuto noi. Una versione in dialetto napoletano de La Guerra di Piero per la quale la stessa Dori Ghezzi dirà “se Fabrizio fosse stato napoletano l’avrebbe fatta così”. Un gioiello raro, incastonato nell’arrangiamento completamente rielaborato da Enzo Avitabile. Solo un Grazie per questo momento unico.

Si conclude così la serata con l’annuncio dei vincitori: Manuel Apice con la sua Beltempo accompagnato dall’amico Fabio alla chitarra elettrica. Erano decisamente tra i nostri preferiti insieme a Franz, Giulia Pratelli, Levia (premiati anche loro) e Giulia Ventisette.

Abbiamo incontrato Manuel Apice e Fabio poco dopo la premiazione, la loro gioia ed emozione contagiose hanno davvero scosso anche noi. Premio assolutamente meritato.

Serate come quella di sabato 06 aprile ci ricordano quante cose belle è in grado di costruire la musica: aldilà dei vincitori, aldilà della sfida, protagonista assoluta è stata lei che ne è uscita totalmente vincitrice.

Siamo abbastanza sicure che questo a De André sarebbe piaciuto.

Potrete trovare foto e video della serata sul nostro canale IgTv di Instagram: @haisentitochemusica

Finalisti Premio De Andrè

  • Apice Beltempo
  • Diego Carè Romeo e Giulietta (La storia vera)
  • Fabio Varriale A Sannizzaro
  • Francesco Guarino Tra il falso ed il vero
  • Franz Settembre
  • Giovi Occhio vede cuore non duole
  • Giulia Pratelli Non ti preoccupare
  • Giulia Ventisette Tutti zitti
  • Kabo Pelle
  • Levia L’elicottero e il silenzio (Confessioni di un pilota)
  • Luciano Nardozza Nota
  • Organico ridott Seme morte

 

 

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Tag: , , , , , , , , , , , , Ultima modifica: 3 Dicembre 2019
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