Arriva un comunicato stampa circa alle 9:30 di questa mattina. Non volevi arrivasse ma te lo aspettavi. Michele Merlo è morto, non ha superato la notte, braccato e offeso da una malattia che ha preso la sua anima ancor prima del suo corpo.
E’ vero le malattie esistono, è vero capita ogni giorno nel mondo di sentire gente morire. Ma a 28 anni fa sempre uno strano effetto, anche per chi la morte la conosce da vicino. Non c’è mai una spiegazione alla morte, ma in circostanza come queste fermarsi a pensare è un riflesso naturale.
Ci si chiede perché, ma come diceva Vasco “voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha”. In questo giorno così, estremamente triste per tutti, è difficile trovare il senso, il senso di una vita stroncata, di un sorriso spezzato, di un’anima che voleva vivere e portare in alto i propri sogni.
Eppure tragedie di questo tipo succedono tutti i giorni, perchè la verità è che si può morire a 28 anni di una malattia così orribile e subdola come la Leucemia. Michele aveva solo la sua vita tra le mani e la malattia gliel’ha strappata via in un soffio, senza neanche dargli il tempo di dire “Ciao ragazzi, io me ne vado”.
Ma Michele ha lasciato anche tanto di sé. Il suo sorriso, la sua condivisione, la sua arte, il suo sguardo malinconico di un artista che ha davvero qualcosa da dire e che inquieto cerca la sua strada. Ogni volta che succedono tragedie come questa mi piace pensare che in realtà la malattia abbia vinto una partita, ma che la guerra siamo sempre noi a portarla a casa.
Si perchè l’affetto che si è generato in questi giorni, la forza che è arrivata dalle persone, sono piccole vittorie di Michele davanti ad una malattia che lo stava allontanando da tutti.
Non doveva succedere, non deve mai succedere, eppure continua a succedere. Anche nel 2021, anche con la tecnologia e la medicina che fanno passi da gigante, noi siamo ancora qui a piangere i cari che si allontanano da noi troppo in fretta.
Era troppo giovane, troppo pieno di vita. Tra la rabbia e il dolore per una notizia che non avremmo mai voluto leggere ci stringiamo al dolore della famiglia e li ringraziamo per la loro dignità di queste ore.
Per quello che può valere, Michele ha conquistato un posto perenne in questo mondo grazie alla sua arte. E questo nessuno potrà cancellarlo mai.
Ciao Michi, fai buon viaggio.