Scritto da Simona Noemi Esposito
Chi non ha mai sentito una canzone di Liberato? In fondo a tutti almeno una volta è capitato.
Eppure è strano, ha pubblicato solo 6 canzoni in più di un anno e nemmeno un concerto live prima del 9 Maggio, sul lungomare Liberato, al quale hanno partecipato 20.000 persone.
Quindi che cosa rende così speciale questo cantante? Molto probabilmente l’anonimato; nessuno sa chi sia e questo alone di mistero, che lo rende un artista quasi inarrivabile, incuriosisce moltissime persone.
Intorno a lui ruotano varie teorie, la più accreditata in questi giorni è quella di Diego Laurenti, Iutubber (come si definisce lui), che nel suo video “LA VERITÀ SU LIBERATO (?)” ci racconta la sua teoria, ovvero che Liberato non sia una sola persona, ma tre ragazzi, che si trovano nel carcere minorile di Nisida, che tramite un progetto di reinserimento all’interno del carcere, hanno cominciato questo percorso musicale. Curiosi eh? Ecco il link https://youtu.be/aWoogYje_OM
Personalmente non credo che sia tutto qui, poiché Liberato compone una tipologia di braniche si inserisce in una categoria che prima di lui era assente dal panorama musicale; scrive canzoni in napoletano, ma non è un cantante neomelodico, ha basi fatte con strumenti come il sintetizzatore e si serve anche dell’autotune, ma questo non lo rende un deejay.
Tutto senza aver fatto menzione dei suoi video su YouTube, ovvero i video delle sue canzoni, curati da Francesco Lettieri, i quali sono tutti legati fra loro e raccontano la storia di questi due ragazzi che si amano, ma hanno una storia un po’ tormentata.
Insomma, esattamente come si può definire Liberato? Beh, esattamente non c’è una parola per descriverlo\li, è/sono Liberato, si può dire solo questo e non c’è altro modo per spiegarlo. Sicuramente un fenomeno molto seguito, che scrive canzoni di un certo tipo e che molti di noi sperano di non dover aspettare maggio prossimo per risentirlo.