Written by 16:34 Di tutto un po'

L’abito non fa mai il monaco

Ho deciso di scrivere questo articolo dopo aver notato i vari commenti sulla vittoria di Netta Barzilai all’ Eurovision song contest a Lisbona. La maggior parte di essi sono stati contro di lei e la sua canzone, giudicata senza senso, ma anche contro il suo aspetto fisico e il modo in cui ha scelto di vestirsi nel corso della competizione.

Confesso inizialmente di non aver capito il motivo del suo look stravagante, e nemmeno il pezzo, giudicato al primo ascolto puro virtuosismo vocale e sonoro. Dopo un po’ peró, incuriosita ho fatto delle ricerche, capendo di aver sbagliato a dare un’opinione solo basandosi sul famoso ” colpo d’occhio.”

Netta è una giovane ragazza Israeliana, nata nel ‘93 a Hod HaSharon. Fiera delle sue origini, non dimentica i quattro anni passati in Nigeria da piccola oppure la partecipazione per sei anni come volontaria nei Nehal, la forza para militare Israeliana.

Nonostante i suoi 25 anni ha portato sul palco dell’eurovision un pezzo che apparentemente può sembrare stupido, ma che non lo é affatto. Toy è un’inno alla vita, all’essere donne.
Non sono il tuo giocattolo, non sono la tua puffa, non sono una bambola, ti dimostrerò chi sono

Netta in questo brano accompagnato da virtuosismi sonori incredibili, ha voluto sottolineare che le donne non sono un’oggetto, e dunque non vanno trattate in quanto tali. Il suo look ha un motivo. La ragazza ha voluto lanciare un messaggio molto forte, quello di essere se stesse e amarsi, che è la cosa più importante. Infatti, non importa come ci si veste o come si è fisicamente, ció che importa è chi sei dentro. Sul palco invece la giovane Dj ha sconvolto il pubblico anche con balletti alquanto stravaganti, sempre peró con l’obiettivo di far recepire il messaggio agli spettatori dell’ evento.

Videoclip ufficiale:

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Tag: Ultima modifica: 3 Dicembre 2019
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