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“Lei, lui, Firenze” di Brunori Sas diventa una storia

Tempo di Lettura: 5 minuti Il Decamerone di Hai sentito che musica continua con una storia ispirata a “Lei, lui, Firenze” uno dei brani più belli e meno conosciuti di Brunori Sas. Che aspetti a leggerla?

La terza storia del Decamerone di Hai sentito che musica prende spunto da una canzone molto bella di Brunori Sascontenuta all’interno dell’album Vol 2 Poveri Cristi: Lei, lui, Firenze. Il brano è già un racconto, di come due persone possano volersi bene ed essere legati anche non si amano più.

 

Lei, lui e Firenze

Dario è sul tram diretto a casa dei genitori, con il suo valigione sgangherato e il solito cappello dei Bulls che indossa sempre a New York. Il viaggio in aereo poteva andare meglio, ore passate tra turbolenze e vecchi film, ogni tanto qualche canzone e tante dormite. Per la prima volta dopo il suo trasferimento per lavoro è tornato a Firenze, in occasione del matrimonio di Laura, la sua piccola sorellina ormai cresciuta. Il tram frena improvvisamente per evitare un tamponamento e questo rumore riporta Dario alla realtà. Alza la testa dal cellulare e guarda attraverso i vetri sporchi la sua Firenze, “Riesce ad essere bella anche con questo tempo orribile” pensa, mentre alza lo sguardo per osservare dei grandi nuvoloni neri avvicinarsi sempre di più.
<<È arrivato il testimone!>> Urla Laura dopo aver aperto la porta ed essersi trovata suo fratello zuppo e stanco sull’uscio. <<A New York non sono ancora arrivati gli ombrelli? O non li usate perché rovinano il vostro outfit?>> Continua la ragazza mentre aiuta Dario a togliersi il giubbotto bagnato. Sprizza gioia da tutti i pori, erano sei anni che non vedeva suo fratello, eppure le è bastato meno un minuto per azzerare tutti quegli anni.
Dario entra nel salotto della casa che per anni è stata anche sua, e improvvisamente in lui riaffiorano ricordi d’infanzia che gli lasciano un sorriso sul volto. Sorriso che si trasforma immediatamente in un’espressione indecifrabile appena vede lei. In sala ci sono una decina di persone tra parenti e amici, tutti provano a chiacchierare con Dario del viaggio, dei tempo andati, ma solo una persona cattura il suo sguardo e ogni suo piccolo pensiero. Sapeva che ci sarebbe stata, è la migliore amica di sua sorella, una testimone come lui, quindi nei mesi precedenti si è preparato mentalmente all’idea di doverla incontrare, ma appena i suoi occhi azzurri hanno posato lo sguardo su di lui, tutto è andato in frantumi. Giorgia è davanti a lui in tutto il suo splendore, sembra più sciolta di Dario ma lui sa bene che è soltanto apparenza. La sala improvvisamente diventa silenziosa, parenti e amici curiosoni bisbigliano tra di loro e scommettono le prossime mosse dei due ragazzi. Avvertendo gli occhi addosso di tutti, i due istintivamente si avvicinano per salutarsi, sperando che tutti smettano di focalizzare l’attenzione su di loro e si concentrino sui futuri sposi. <<Per un attimo mi è sembrato di essere un protagonista di una commedia>> afferma Dario provocando una risatina isterica di Giorgia. Il pomeriggio prosegue senza particolari intoppi tra un brindisi e l’altro, domande sull’America e sul lavoro. Affacciandosi alla finestra della sua vecchia stanza, il ragazzo scopre con sorpresa che quei nuvoloni neri sono andati via, lasciando spazio a tantissime stelle brillanti. Decide quindi di cambiarsi, indossare la sua felpa preferita, il cappello e andare in giro per la sua amata Firenze.
“Sei anni sono tanti, come ho fatto a resistere così tanto senza vederla” pensa Dario fra sé e sé osservando la cupola di Brunelleschi. Camminando per il centro della città si accorge di quanto sia invecchiata in questi anni, un po’ come lui che a trent’anni ha già un paio di capelli bianchi che gli spuntano da quella testa piena zeppa di capelli neri.

Brunori sas

La sua passione per la pubblicità e il marketing lo ha portato via da quella che era la sua casa, dalla sua fidanzata e da tutti i suoi amici. È volato a New York e dopo sei anni di lavoro ha la sua piccola azienda e tante soddisfazioni. Però ci sono cose che sa bene non riceverà mai da quella città così bella, Giorgia ad esempio. Per zittire i pensieri si stanno manifestando sempre più numerosi nella sua testa, Dario decide di sedersi in un bar, bere un biancosarti e indossare le cuffie osservando la gente passare davanti a lui, di fretta anche alle nove di sera. Il cellulare continua a vibrare, ma lui lo ignora, non ha voglia di tornare in quel covo di parenti, non vuole continuare a far finta vada tutto bene. Tra un drink e l’altro, improvvisamente davanti a lui compare una ragazza, la ragazza. Giorgia gli stacca le cuffiette dalle orecchie e le poggia sul tavolino. <<Tua sorella ti sta cercando, voleva darti alcune dritte per sopravvivere a domani>>. “Per quale motivo Laura, tra tutte gli invitati, ha scelto di chiedere proprio a lei di cercarmi?” Pensa fra sé e sé mentre osserva Giorgia. È sempre più bella, nonostante gli anni che passano. <<La smetti di fissarmi? >> Il suo tono si fa più rigido.
<<Ritorniamo a casa tua, ho promesso a L che ti avrei riportato alla base sano e salvo>> adesso invece cerca di smorzare la sua rigidità, forse per convincere Dario. Le ragazza alza leggermente il vestito lungo prima di alzarsi dalla sedia, per evitare di inciampare, ma una mano poggiata sul suo braccio la ferma. È Dario, che la invita a risedersi accendendosi una sigaretta con l’altra mano. <<Non ho voglia di tornare stasera, bevi un biancosarti con me come ai vecchi tempi già che sei qui>> I drink gli hanno dato un bel po’ di coraggio, così chiama un cameriere e fa la sua ordinazione mentre Giorgia lo guarda. Non sa cosa dire, mai si sarebbe aspettata una frase del genere da lui, in sette anni di relazione mai ha ricevuto da lui una risposta sincera come questa. Dario è sempre stato un tipo schivo, uno di quelli che non ama parlare di sé tantomeno mostrare i propri sentimenti agli altri, uno dei motivi per cui la loro storia non è finita come quella di Laura e il suo ragazzo. Il cameriere torna con il drink, e lo poggia sul tavolo interrompendo per un attimo lo scambio di sguardi trai due. Giorgia prende il suo Biancosarti e inizia a sorseggiarlo, con la consapevolezza che non torneranno presto a casa. Finito di bere i due decidono di alzarsi e passeggiare al centro, continuando a parlare di ferie e lavoro facendo finta di niente. << Sei contento a New York?>> Domanda improvvisamente Giorgia, con la voce tremante a causa del vento primaverile che accompagna i loro passi. <<Sì>> risponde Dario. <<Sono contento, ma anche consapevole di aver perso tanto andando lì, compresa te>> .La sincerità con cui il ragazzo pronuncia queste parole lascia Giorgia immobile. I due si fermano infatti d’improvviso e si baciano. Un bacio a stampo, niente di particolarmente passionale, uno di quelli che dai a tua sorella, solo per ricordarsi il bene che si vogliono anche se non si amano più.

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Tag: , Ultima modifica: 10 Marzo 2020
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