Emma Nolde: di lei si inizia a parlare con una certa insistenza, perché il nuovo cantautorato italiano femminile ha trovato una bella promessa. Toscana, giovanissima (ha 19 anni), è riuscita a suonare poco prima della nuova chiusura dei locali anche a Milano. Il suo disco di debutto, “Toccaterra”, è uscito anche in formato fisico, scelta che non tutto fanno oggi, o che non tutti sono nelle condizioni di poter fare.
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Il cantautorato femminile si colora di una nuova voce
Le canzoni che lo compongono sono frutto dell’urgenza di raccontarsi per far immedesimare le persone che ascoltano. I brani scritti da Emma sono il risultato di una gavetta fatta di concerti tenuti nel corso degli anni. Da esordienti assoluti, riuscire a suonare i propri inediti, lo sappiamo, non è semplice; Emma me lo conferma: “Di solito chiedono di suonare delle cover. Quando ho provato a portare le mie cose mi proponevo dicendo ‘per favore, proverò a portare persone alla serata’. Però è anche vero che ci sono alcuni locali in cui fortunatamente c’è attenzione alla musica nuova o poco conosciuta”. Dovrebbe essere sempre così, “Magari sei Bon Hiver ma chi gestisce i locali non lo sa e non lo saprà neanche, se non ti dà una possibilità”. A Milano, conferma Emma, “C’è più curiosità. In provincia è più complesso far ascoltare le proprie cose”.
![Cantautorato femminile - Emma Holden Credit by: Aurora Cesari](https://haisentitochemusica.com/wp-content/uploads/2020/10/AuroraCesariEmmaNolde_4-300x200.jpg)
Emma Holden Credit by: Aurora Cesari
Cose, canzoni, che lei scrive “Sapendo di essere privilegiata: andavo al liceo e scrivevo in maniera del tutto sincera e disinteressata, non seguendo nessuna tendenza. Ho la fortuna di farlo ancora”. Perché a Emma le etichette e le mode non interessano: “Non ho altre pretese se non quella di far sentire compreso chi mi ascolta. Spero che il pubblico pensi che le mie canzoni siano qualcosa di fresco”. Considerando il disco e i live, sicuramente il pubblico in lei ha trovato qualcosa di valore.
Emma Nolde ha iniziato a scrivere canzoni da giovanissima, in inglese. Poi, per questa voglia di comunicare e di essere compresa, ha cominciato a scrivere in italiano: “Sì, è stata una scelta personale. Volevo che le persone capissero davvero le mie parole, cosa che quando scrivevo in inglese non volevo. Ho sentito la necessità di creare una discussione e innescare un dialogo con le persone che mi stavano intorno e che mi ascoltavano”.
Insomma, giovane, spontanea, libera e con le idee chiare: ovviamente, di talento. Ecco perché si sta tanto parlando di lei. Tenetela d’occhio.
Avete letto l’ultimo appuntamento de Il Taccuino di Francesca su Francesco Bianconi? Qui il link
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