I Måneskin stanno tornando e non hanno intenzione di passare inosservati. “Ho paura di lasciare al mondo soltanto denaro / che il mio nome scompaia tra quelli di tutti gli altri / ma c’ho solo vent’anni” dice la band rivelazione del 2017 nella sua ultima bellissima ballad rock, “Vent’anni”.
Presentato con un’esibizione esclusiva il nuovo brano in uscita venerdì 30 ottobre è un vero manifesto. I Måneskin, infatti, ospiti della web series “Star Walks – Quando il PArCo incontra la musica”, hanno offerto come anteprima della conferenza stampa a distanza un assaggio di quello che ci aspetterà nel prossimo capitolo della loro avventura musicale. Sono stati i palazzi imperiali sul Palatino a Roma la location che ha ospitato, senza pubblico, l’interpretazione di “Vent’anni” e mostrato la nuova estetica boho-chic di ispirazione anni ’70 della band.
Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan non le mandano a dire. Dall’esperienza di Londra durata poco meno di due anni in cui hanno studiato nuovi sound e nuovi modi per poter essere ancora più uniti nelle loro individualità, i quattro ragazzi vogliono parlare di emozioni, di realtà lasciate nell’ombra e dare loro voce. “Non si tratta di uno scontro generazionale. Vogliamo parlare a tutti quelli che, in un momento della vita, sono stati come noi.”, afferma il leader del gruppo. “Cerchiamo di venirci incontro, l’unione fa la forza.” I Måneskin non vogliono scontrarsi con gli adulti ma parlare loro, ricordare come ci si sente ad entrare nella vita “da grandi” e, nello specifico, quali siano le paure del caso. Per quello che li riguarda, le principali sono quattro: l’ansia generata dagli attacchi di panico per Vittoria, la solitudine per Damiano, la fragilità di mostrarsi come si è per Thomas e la timidezza per Ethan.
I Maneskin e la collaborazione con Oliviero Toscani
Questo ritorno, però, offre un’altra sorpresa. L’intero progetto è curato, per la parte visual, dal grande fotografo Oliviero Toscani. “Lo abbiamo contattato noi,” rivelano Vittoria e Damiano, “perché con le sue fotografie è capace di far discutere”. Da parte sua, l’artista si sofferma su quanto il concetto di libertà per lui non significhi fare ciò che si vuole, ma essere libero di uscire dalla comfort zone e di sbagliare e mettersi in discussione per arrivare al risultato. Un incontro, insomma, volto al superamento dei preconcetti e delle barriere, anche temporali. Si fa un salto indietro di cinquant’anni e si ritorna al decennio dell’amore libero, degli hippie, di quando i ragazzi e le ragazze cominciavano a ripensare il genere e la società. In questo, Oliviero Toscani aiuta il gruppo con fotografie che riportano alle atmosfere dei tempi dei figli dei fiori.
È il ritorno che non sapevamo di aspettare, quello dei Måneskin, ma di cui abbiamo bisogno. È musica fatta “come una volta”, o, come detto da loro stessi, “seguendo le abitudini dell’analogico”. Dove molti portano l’elettronica e l’urban, la band uscita da X-Factor cresce partendo e rinforzando gli strumenti.
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