Fasma, in gara tra i Big alla settantunesima edizione del Festival di Sanremo con “Parlami”, non si è lasciato abbattere dal problema tecnico della serata delle cover che lo ha portato a dover ricominciare l’esibizione con Nesli sulle note di “La fine”. Ci sono molto professionismo e sicurezza in lui, nonostante la giovane età: quel momento significava avere una seconda possibilità di soddisfare la sua fame del palco e rimettersi in carreggiata nel modo migliore.
È un artista intelligente e sensibile, attento al problema che colpisce il settore dello spettacolo al punto di scrivere un vero Manifesto in 14 punti anche per difendere i ragazzi della sua casa discografica nel processo di debutto e affermazione. Stare dalla parte dei più giovani è parte del suo DNA e lo dimostra nei toni di ammirazione che usa nel parlare delle Nuove proposte di questa edizione.
La canzone di Fasma, “Parlami”, nasce prima del lockdown, quando si è reso conto che la musica sarebbe diventata la sua strada e chiudersi a scrivere e comporre, sfruttando la magia dell’ispirazione che lo porta a lavorare intensamente e in tempi brevi. GG WFK, suo migliore amico e produttore che lo accompagna a Sanremo, sostiene che prima ancora del prodotto sia necessario concentrarsi sul rapporto che si instaura con gli artisti per creare nelle migliori condizioni.
Il ritorno all’Ariston è dettato dalla voglia di rivivere l’esperienza dell’anno precedente con una consapevolezza diversa: non più come gioco e divertimento, ma come artista maturo. “Si torna dove sei stato bene e noi siamo stati bene a Sanremo.”
Il futuro si prospetta pieno di sperimentazione, con un’attenzione particolare alle singole canzoni e poi eventualmente su un album compiuto e organico.
