Written by 13:38 Sanremo

I miei Sanremo di Maria Vittoria Guaraldi

Siamo a fine febbraio. Di solito in questi giorni il festival di Sanremo era già finito e su Rai uno in prima serata c’era Ballando con le stelle. In radio mandavano i brani e si cominciava piano piano ad affezionarsi a qualche artista e a tifare per chi sarebbe andato all’Eurovison Song Contest.

Quest’anno la kermesse ci sarà ma sarà in Marzo. Dopo mesi difficili, anche il 2021 avrà il suo Sanremo e in qualche modo  la musica potrà ripartire  anche da qui.

Detto questo vi voglio raccontare il mio Sanremo o meglio i miei Sanremo, partendo da molto lontano e facendovi fare una sorta di viaggio musicale.

Era il 1995 e io avevo quattro anni da poco. Sul palco, insieme al capellone Fiorello, c’erano altri capelloni: I neri per caso con il brano Le ragazze e Gianluca Grignani con Destinazione paradiso.  Quest’ultimo mi ha conquistata e il giorno che passa da Roma con un concerto ci vado e mi dichiaro!

L’anno successivo è il turno di Michele Zarrillo con L’elefante e la farfalla, un brano delicatissimo. Zarrillo torna a Sanremo e ho apprezzato anche Mani nelle mani, brano del 2017.

Facciamo un salto e arriviamo al 2000. Qui scopro per la prima volta Max Gazzè con Il timido ubriaco. Gazzè è in gara  anche nel 2018 con La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, una vera e propria favola d’amore, e Il solito sesso, brano del 2008. Quest’ultimo mi ricorda molto Oggi sono io di Alex Britti: una storia in cui non è importante solo il rapporto carnale ma soprattutto quello che proviamo veramente per l’altra persona.

Il 2001 ci fa ritrovare Giorgia con Di sole e d’azzurro, brano che ho ascoltato fino allo sfinimento. Del 2002 ricordo i Matia Bazar con Messaggio d’amore, Enrico Ruggeri con Primavera a Sarajevo, Francesco Renga con Tracce di te e Daniele Silvestri con Salirò.

Anche il 2003 ci regala belle canzoni con Alex Britti e la sua 7000 caffè, Ruggeri e Andrea Mirò con Nessuno tocchi Caino,  Siamo tutti là fuori di Dolcenera che vinse e gli Allunati con Chiama di notte.

Passiamo al 2007. Questa edizione incorona vincitore Simone Cristicchi con Ti regalerò una rosa. Daniele Silvestri torna con La paranza, Fabrizio Moro vince con Pensa e Tosca ci regala Il terzo fuochista.

L’anno successivo torna Grignani con Cammina nel sole, Max Gazzè che ho già nominato e Toto Cotugno con Un falco chiuso in gabbia. Il 2009 è la volta di Alexia che con Mario Lavezzi canta Biancaneve e il decennio si apre con Ruggeri e la sua La notte delle fate. Questa edizione è passata per gli abiti principeschi  di Antonella Clerici  e il lancio degli spartiti durante la serata finale da parte dell’orchestra. Nel 2011, il primo festival condotto da Gianni Morandi, Davide van de Sfroos canta in milanese Yanez e La Crus presentano Io confesso. Il Morandi bis mi regala Samuele Bersani e il suo Un pallone e l’anno successivo Mengoni con L’essenziale. Nel 2015, il primo della trilogia Carlo Conti, il vincitore morale è Nek con Fatti avanti amore e Annalisa con Una finestra tra le stelle. Nel 2016 esplode Francesco Gabbani con Amen che trionfa e Chiara Dello Iacovo con Introverso ( brano che ha anche un bellissimo video). Nel 2017, Gabbani bissa con Occidentali’s Karma, Ermal Meta presenta Vietato morire e Paola Turci canta Fatti bella per te più bella che mai.

Nel 2018 si parla solo de Lo Stato sociale e della vecchia che balla e nel 2019 Mahmoood trionfa con Soldi sia a Sanremo sia all’Eurovision piazzandosi al secondo posto. Nel 2020 non vince per un pelo Gabbani con Viceversa mentre Piero Pelù scippa vecchiette mentre canta Gigante.

Il viaggio si conclude qui. Ovviamente non è un addio ma solo un arrivederci in attesa che tutto riparta!

 

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Tag: , Ultima modifica: 28 Febbraio 2021
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