No non siamo d’accordo. E non per una questione di vincitore in se (noi tifavamo Motta ma sapevamo che non avrebbe mai vinto), piuttosto per una questione di rispetto.
Se gli italiani vengono chiamati a votare, stravolgere il loro voto significa non rispettare la loro volontà. Se solo la sala stampa e la giuria hanno la capacità di decidere il vincitore, allora sembra ingiusto chiedere di spendere 0,50 centesimi per esprimere un’opinione che non verrà presa in considerazione. Non c’è politica nè messaggio che tenga, perché almeno al festival bisognerebbe parlare di musica e tenere il resto fuori dalle porte.
Noi vi diamo la nostra personale classifica, e esprimiamo a gran voce il nostro dissenso per un meccanismo che riduce a nullità quello che è il gusto dell’Italia.
I veri vincitori si vedono poi nel tempo, su chi conquista il sostegno del pubblico con album venduti e concerti strapieni. Il resto fortunatamente rimarrà polemica sterile.
Ma un concetto rimane ed è fondamentale: finché penseremo di manipolare il pensiero e il giudizio degli italiani arrogandoci il diritto di credere di essere migliori, questo paese rimarrà piccolo e non cambierà mai. La vera sconfitta di questa storia è la musica.
IL NOSTRO PODIO:
1) Ultimo
2) Loredana Bertè
3) Enrico Nigiotti
