La guerra è finita è una fiction Rai di quattro puntate che affronta il tema storico della Seconda Guerra Mondiale. La fiction diretta da Michele Soave, creata da Sandro Pertaglia e prodotta da Palomar e Rai Fiction, vanta un cast d’eccezione composto principalmente da attori molto giovani, alcuni di loro infatti sono ancora dei bambini piccoli.
Tra i nomi dei ragazzi troviamo: Carmine Bruschini ex star di Braccialetti Rossi nel ruolo di Mattia, Federico Cesari nel ruolo di Gabriel, Carolina Sala interpreta Sara e Augusto Grillone è il piccolo e dolce Giovannino.
Oltre a questi giovani interpreti, abbiamo gli attori protagonisti Michele Rondino nel ruolo di Davide, un uomo dai tratti duri e che sorride poco, si scoprirà poi che Davide è alla ricerca di suo figlio e di sua moglie dispersi durante la Guerra, Isabella Ragonese è Giulia, una giovane donna che si porta dietro le colpe di un padre collaborazionista e Valerio Biansco che interpreta Ben, l’uomo più anziano del gruppo nonché leader che ancora non sa usare le maniere dolci con i ragazzi provati dal dolore della Guerra.
La vicenda è ambientata principalmente in un casale in Emilia Romagna che ospita i giovani appena usciti dalla Guerra e che cercano un rifugio per ricostruire la loro vita e la loro anima. Ad accogliere i ragazzi è la giovane donna Giulia, psicopedagogista volontaria in aiuto dei bambini e dei giovani ragazzi che una volta scesi dai treni di guerra si ritrovano senza patria, senza famiglia il più delle volte e spesso senza più una vera identità personale.
La guerra è finita non è solo una storia sulla ricostruzione delle vite delle persone che sono riuscite a sopravvivere allo scempio della Seconda Guerra Mondiale, ma si tratta anche di una ricostruzione di un’Italia che si ritrova a pezzi e persa in sé stessa. A rappresentare questo lato storico dell’Italia sarà il personaggio di Mattia, che nella fiction è orfano e sopravvissuto alla guerra e non sa da che parte schierarsi, le sue scelte politiche determineranno anche quelle del gruppo dei giovani ragazzi ebrei.
La regia di Michele Soavi è ricca di flashback e di sospensioni temporali dove regnano i silenzi, le riflessioni e spesso i pianti dei ragazzi, soprattutto dei più piccoli. Fattore molto interessante è sicuramente che il regista ha voluto concentrarsi maggiormente sulla cronologia post Seconda Guerra Mondiale: la vicenda è ambientata infatti nel 1945 quando si sono appena concluse le vicende belliche e i sopravvissuti fuggiti ai campi di concentramento tornano in patria spesso senza un arto o senza famiglia.
Le persone sopravvissute sono come dei pezzi di puzzle rotti che hanno la necessità di ricostruirsi e tornare di nuovo alla vita. La fiction si pone proprio questa domanda: “E’ possibile ora tornare a vivere per tutte quelle persone che hanno visto l’orrore negli occhi e avvertito il gelo nel sangue?” Inoltre “Che tipo di nazione si può ricostruire ora e prima di tutto è possibile ricostruirla?”
Attraverso gli occhi e il cuore puro dei giovani entreremo all’interno di una vicenda storica e personale peculiare: all’interno della narrazione oltre che a piangere e soffrire, si ride anche. Questi giovani ragazzi infatti hanno ancora la forza di sorridere ricordando com’era la vita prima della guerra, i divertimenti di tutti i giorni e ironizzando tra loro sul presente che stanno vivendo.
La tematica della Shoah è trattata dal regista con estrema delicatezza, senza mai far vedere da vicino violenze o esperienze traumatiche, quello che gli interessa infatti è la memoria personale e storica. I ragazzi devono avere il coraggio di ricordare ciò che hanno visto e vissuto nei campi di concentramento per poterlo poi tramandare alle generazioni future per far sì che questo orrore non accada più.
Non è forse questo il mestiere della storia, ricordare e tramandare al futuro per poter migliorare la storia stessa? Importanti per questa fiction sono state le fonti dei grandi classici sulla Seconda Guerra Mondiale come: Se questo è un uomo di Primo Levi o Il diario di Anna Frank. La guerra è finita è una fiction di cui si sentiva davvero la necessità sia umana che storica, sicuramente è un evento Rai da non perdere.
Scheda della fiction:
Titolo: La guerra è finita
Regista: Michele Soave
Genere: drammatico-storico
Voto: 8
[…] Con 125 attori, migliaia di comparse (circa 8500 maggiorenni e 860 minorenni) e circa 2000 costumi tra realizzazioni artigianali e di repertorio, a livello di costi di produzione i numeri sono davvero da capogiro. Come sottolineato durante la conferenza stampa, il costo de L’amica geniale, Storia del nuovo cognome si aggira sopra ai 40 milioni di euro. (Avete già letto il nostro articolo sulla fiction Rai La Guerra è finita? Qui il link) […]