All’alba di una mattina qualunque, un abitante di Pont‑Saint‑Pierre, nell’Eure, ha fatto un incontro che ha trasformato il suo giardino in un piccolo teatro di sorprese. Tra foglie umide e vasi di terracotta, una mygale gigante è apparsa tra l’erba, immobile ma attenta. La paura ha lasciato presto il posto alla curiosità, poi al sangue freddo.
Un incontro imprevisto dietro casa
Stava annaffiando le piante quando un movimento a terra lo ha bloccato. Non era una talpa né una foglia trascinata dal vento, ma una enorme araignée poilue che lo fissava con otto occhi lucidi.
“Mi sono pietrificato, poi ho preso un tutore di bambù per capire se fosse viva. Ha mosso le zampe, e ho capito che era tutto vero.”
Senza perdere la calma, ha posato un vaso in terracotta sopra l’animale, lasciando uno spiraglio d’aria. Un gesto semplice, ma decisivo.
Soccorsi specializzati e salvataggio senza rischi
L’uomo ha chiamato i sapeurs‑pompiers dell’Eure, che hanno inviato un’équipe del SDIS27 formata per le interventi su animali. In pochi minuti, la casa è diventata un piccolo campo operativo.
I soccorritori hanno trasferito la mygale in un contenitore adatto, simile a un terrario, evitando stress inutili. “La nostra priorità è il benessere animale e la sicurezza delle persone. Siamo formati con il supporto di veterinari specializzati”, ha ricordato il servizio.
La scena, per quanto insolita, si è conclusa senza morsi, senza corse e senza allarmismi. Solo professionalità e prudenza.
Quale specie? Più stupore che pericolo
L’origine della mygale gigante resta incerta, ma è improbabile che provenga dalla fauna locale. In Francia vivono specie autoctone come Atypus affinis o Nemesia caementaria, piccole e schive, lontane dall’immagine “esotica” della tarantola.
Anche la cosiddetta mygale andalouse, rara e più grande rispetto alle nostrane, è in genere innocua per l’uomo. Il sospetto più credibile è un abbandono o una fuga da un allevamento domestico di NAC (nuovi animali da compagnia).
Questo spiegherebbe la taglia, l’aspetto e il comportamento relativamente calmo. E conferma una verità spesso dimenticata: l’impressionante non è necessariamente pericoloso.
Cosa fare se incontrate un animale esotico
Le autorità ricordano di evitare improvvisazioni. Un gesto impulsivo può creare problemi a voi e all’animale. Meglio affidarsi ai professionisti.
- Non toccate e non cercate di catturare con le mani.
- Mantenete la distanza e calmate gli animali domestici.
- Se è possibile in sicurezza, contenete l’animale sotto un contenitore ventilato.
- Contattate subito i pompieri al 18 o 112, segnalando luogo e descrizione.
- Fate una foto da lontano, senza flash, solo per l’identificazione.
- Non tentate il rilascio in natura: può danneggiare l’ecosistema.
- Lavate le mani e gli attrezzi se avete toccato superfici vicine.
Queste azioni aiutano a proteggere tutti: chi interviene, il vicinato e l’animale stesso. Un approccio prudente è la chiave.
Paura, rispetto e convivenza
Gli aracnidi scatenano spesso reazioni viscerali. Ma molte mygales sono più timide che aggressive e preferiscono fuggire piuttosto che mordere. I morsi, rari, in genere non sono più gravi di una puntura d’ape.
Resta fondamentale la vigilanza. Il commercio di animali esotici, legale o meno, aumenta le probabilità di incontri inattesi. E ogni incontro è un test di maturità collettiva.
In questo caso, una mattina potenzialmente caotica è diventata una piccola lezione di civiltà. Un cittadino ha mantenuto la calma, i soccorsi hanno agito con competenza, e una creatura fuori posto ha trovato un trattamento rispettoso.
Il messaggio finale è semplice: niente panico, tanta prudenza, e la consapevolezza che la natura, anche quando appare “fuori luogo”, merita ascolto. L’Eure ha raccontato una storia di paura trasformata in cura, e non è poco.
Chiudendo il cancello del giardino, l’uomo ha sorriso, ancora incredulo. Aveva immaginato una mattinata di foglie secche. Ha salutato invece una mygale che, per una volta, ha unito curiosità, scienza e solidarietà. Una sorpresa che resterà a lungo nella memoria del paese.
