Prendete un titolo di musical leggendario tra i più celebri e amati (secondo più rappresentato!) di Broadway, e mescolatelo con attrici-cantanti carismatiche e di grande talento, una regia energica che trasuda glamour e sex appeal, decorazioni visive dal gusto kitsch e sbalorditivo, sormontate da un tocco di umorismo. Il risultato sarà Chicago, nella versione di Juste pour rire appena approdata all’Espace St-Denis.
Una première esplosiva e ricca di entusiasmo
Il pubblico presente alla prima mediatica di Chicago (ovviamente gremito di ospiti di prestigio, come testimoniano le nostre foto del tappeto rosso) venerdì 26 giugno, ha dato prova di un’energia e di una generosità davvero straordinarie.
Già al termine del primo atto, si sono scatenate ovazioni vivaci e sincere da parte degli spettatori. Roxie Hart, l’iconica protagonista interpretata da Véronic DiCaire (candida, ma allo stesso tempo ribelle), ha catturato l’attenzione del pubblico dimostrando tutta la sua complessità, flirtando con il suo amante in una coreografia impeccabile di È questo il jazz (in francese, sì!), uno dei brani più rappresentativi dell’universo di Chicago. Tutto il cast vestito di nero (il colore dominante dello spettacolo) è stato in grado di incantare l’intera platea di artisti e appassionati riuniti all’Espace St-Denis.
Scene memorabili e performance di alto livello
E che dire dei trionfi di Tango carcérale, dove le nuove complici di Roxie in carcere confessano i loro crimini (“Sai, ci sono uomini che non sopportano l’arsenico…!”)? Oppure della seducente Roxie, che mostra un passato movimentato, mesi di gioventù non immacolata, e una fame di notorietà e successo nel vaudeville? E ancora, del segmento J’peux pas faire ça da sola, in cui la mentore e rivale Velma Kelly, interpretata da Terra Ciccotosto MacLeod, rivela la sua vulnerabilità.
Al termine della prima parte, si è aperta una grande sorpresa per chi non conosceva bene Chicago: nel secondo atto, il racconto si focalizza ancor di più sul desiderio di evasione dal carcere – basato, tra parentesi, su un caso reale – di Roxie e Velma, orchestrate più o meno saggiamente dall’avvocato Billy Flynn, interpretato da Michaël Girard. Questo musical celebra il potere e l’ambizione delle donne, e ancora oggi Chicago rinfresca nel mostrare protagoniste sicure di sé, ribelli e in cerca di grandezza.
Un mix equilibrato di spettacolarità e attenzione ai dettagli
Avevamo potuto pensare, dopo successi come Waitress dell’anno scorso, Hair nel 2023 e Annie nel 2022 – tutti spettacoli di natura famigliare e rasserenanti – che Juste pour rire avesse deciso di osare, o addirittura rischiare, proponendo quest’anno proprio Chicago. Un gioiello culturale riconosciuto e stimato, ma con tematiche più subdole e mature (omicidi, cupidigia, violenza, corruzione, il tutto sullo sfondo dei jazz club degli anni ’20), rispetto alle altre produzioni a cui ci aveva abituato.
Nonostante ciò, 50.000 biglietti fossero già stati venduti a inizio giugno, a testimonianza del fatto che l’appeal di questa creazione americana di Bob Fosse non si è mai spento, nemmeno dopo oltre 10.000 repliche a Broadway dal 1996, e le numerose nuove rappresentazioni in 38 nazioni e più di 525 città. Ricordiamo che anche in Quebec si è avuta la prima rilettura nel 2003, con Véronic DiCaire e Terra Ciccotosto MacLeod ancora protagoniste (come quest’anno!), affiancate da Anthony Kavanagh, Laurent Paquin e Kathleen Fortin.
Uno spettacolo con un tocco di brivido e di calibro artistico
Nonostante il protagonismo delle luci luccicanti e qualche momento di eccesso, e che Chicago non sia forse la proposta più sobria o umile, questa produzione saprà conquistare gli amanti del genere e offrire ai novizi un affascinante punto di ingresso alla saga.
La comicità di numeri come Mon bébé et moi e Monsieur Cellophane (con Neev nel ruolo dell’invisibile Amos Hart che si distingue per capacità interpretative), è ampiamente bilanciata dall’abilità di altri numeri, come il processo di Roxie in tribunale, e dall’eccellenza generale della produzione.
Articolata su un cast di 35 artisti, incluso un’orchestra di circa quindici musicisti in scena su un palco nel fondo, che svolge un ruolo fondamentale (i fiati, ad esempio, godono di un momento di luce speciale al rientro dall’intervallo), Chicago si difenderebbe bene anche in confronto a versioni straniere. Il regista Benoit Landry, già autore di Plaines de Chansons, Lili St-Cyr e Serge Fiori – Seul ensemble – e coinvolto anche nel programma della Festa nazionale a Quebec, ha voluto mettere in risalto l’eleganza, lo stile e il fascino di questa produzione.
Interpretazioni di livello e lingua locale
Il talento degli attori, sempre preciso e naturale, evita qualsiasi eccesso caricaturale, mentre le voci (tra cui spicca Véronic DiCaire, Terra Ciccotosto MacLeod e Mélissa Bédard – quest’ultima meno presente, ma comunque efficace) sono sempre all’altezza.
E poi c’è il piacere del dialetto locale, tipico del Quebec, che attraversa tutto lo spettacolo: i “Maudite marde” e i doppi sensi scabrosi inseriti nel testo cantato, i sacri più comuni (non troverete di meglio del “câl*sse!” di Véronic DiCaire, Roxie, che esplode quando capisce che il suo crimine potrebbe portarla alla pena capitale… Non si può, davvero!), tutto questo arricchisce l’atmosfera con un tocco di autenticità e satira spinta.
Informazioni pratiche e tournée
«Chicago» rimarrà in scena all’Espace St-Denis di Montréal fino al 27 luglio, per poi trasferirsi al Théâtre Capitole di Québec dal 9 al 31 agosto, e infine al Théâtre du Casino del Lac-Leamy a Gatineau dal 10 al 21 settembre. Per ulteriori dettagli, consultate il sito web (chicagolacomediemusicale.com).
Non dimenticate che anche un’altra commedia musicale di successo è ancora in tournée in Québec, continuando a emozionare il pubblico con storie coinvolgenti e spettacoli di alto livello.
