Nella scorsa estate, il Museo del Realismo Spagnolo Contemporaneo, noto come MUREC e situato ad Almería, ha lanciato la prima edizione del Concorso di Giovani Artisti Realisti Spagnoli. L’iniziativa mirava a mettere in evidenza l’evoluzione dell’arte realista nel nostro Paese dall’inizio del secolo scorso fino ai giorni nostri: artisti under 35 sono stati invitati a entrare in una mostra collettiva che, oltre a offrire al pubblico una panoramica delle ultime tendenze nel campo della figurazione, avrebbe avuto lo scopo di stimolare la carriera professionale dei partecipanti.
Il concorso, aperto sia a pittori che a scultori, ha attirato 144 creatori, di cui 24 sono stati selezionati per entrare nella mostra da una giuria composta da Andrés García Ibáñez, artista e presidente della FAIC; Francisco Javier Pérez Rojas, professore di Storia dell’Arte all’Università di Valencia; e Juan Manuel Martín Robles, direttore del MUREC.
I convocati hanno presentato le loro proposte in questo centro di Almería, dove resteranno esposte fino al prossimo gennaio; tra i partecipanti, i più giovani hanno poco più di vent’anni: Paula Alicia, Manu Barba, Adriana Berges, Virginia Bersabé, Marta Cano, Rosa Cano, Pepe Domínguez, Alexia Mariana Escobar, Isaac Expósito, Alfonso del Moral, Mateo Hurtado, Juan Jesús Lobato, Paula López, Martín Luengo, Pedro Alfonso Méndez, Miguel Nieto, Ondina Oliva, Héctor Palacios, Maite Pinto, José Antonio Rivero, David Urazán, Eduardo Urdiales, Diego Vallejo e Nacho Vergara.
Una delle selezionate ha già avuto una protagonista estiva di una mostra al museo: Virginia Bersabé di Córdoba, la quale dedica le sue opere alla riflessione sul corpo, in particolare sulla figura di sua nonna e di una donna anziana, alla memoria, alle storie vissute, alla vulnerabilità e alla forza. Inoltre, due tra loro hanno ricevuto i premi del concorso, assegnati per 3.000 euro ciascuno: Isaac Expósito di Jaén per i miei genitori (2025); e Diego Vallejo di Avila per silenzio azzurro (2025).
Nella prima opera, Expósito ritrae i suoi genitori nel salotto della casa di famiglia, in una scena quotidiana ma allo stesso tempo fugace, che l’autore desidera fissare nella memoria per renderla eterna, elevando l’ordinario a qualcosa di significativo. La giuria ha esaltato questa opera come “la sua difesa del classico e la fedeltà al vero nel ritratto (…), il riflesso del tempo bloccato nello sguardo e nel gesto, la sua sobrietà, la sua maestria e il rispetto per la tradizione pittorica.”
Per quanto riguarda silenzio azzurro, si tratta di un’allegoria della generazione Vallejo-García, cioè quella nata all’inizio degli anni Novanta, espressa attraverso gesti, luce e la sottrazione di tratti individuali. Osserviamo un interno, al tempo stesso inconfondibile e intimo, quasi scenografico, in cui emergono due figure; una dominante tonalità fredda di blu avvolge la composizione, in netto contrasto con i tre punti rossi al centro dell’immagine, modellati a forma di calzini e di un estintore. Dal contrasto cromatico e dall’atteggiamento dei due ritratti emerge una calma spezzata dall’imprevisto, invitando lo spettatore a completare il racconto dalla propria prospettiva.
La giuria ha apprezzato, in questo caso, un linguaggio contemporaneo e giovanile, la fusione tra quotidianità e ambientazione cinematografica, nonché la capacità di tradurre le emozioni in atmosfere e gesti.
Honourable mentions, d’altro canto, sono andate a Marta Cano Delgado per Sognatore; Pepe Domínguez per La vergogna; Virginia Bersabé per Il sipario; e Maite Pinto Zangróniz per Sussurri di seta.


I Concorso per Giovani Artisti Realisti Spagnoli
MUSEO DEL REALISMO SPAGNOLO CONTEMPORANEO. MUREC
Paseo de San Luis, s/n
Almeria
Dal 24 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026
